Siamo dunque giunti alla fine della forte fase di Nina che ha caratterizzato gli ultimi mesi, prima imputata della pausa (temporanea?) del Global Warming (anche se non si sottovaluta l’influenza del minimo solare).
Le mappe di previsione del modello di previsione stagionale CFS, riguardanti le SST (anomalie delle temperature oceaniche), mostrano un rapido decadimento della Nina già nel corso di questo mese, con un innalzamento delle isoterme oceaniche equatoriali al largo del Perù.
E’ questo il “segnale” tipico dell’arrivo del Nino, anche se il fenomeno non sembra essere ancora ben inquadrato dal modello, che, pure, è più preciso nei calcoli delle temperature oceaniche rispetto a quelle terrestri: gli Oceani hanno infatti una “memoria lunga”, e presentano variazioni molto più lente rispetto alla ribollente atmosfera.
Il modello CFS infatti, dopo aver previsto un innalzamento di tali temperature dell’Oceano Equatoriale, particolarmente evidente tra Luglio e Settembre (anomalie positive dell’ordine di un paio di gradi almeno), ne prevedono un rapido decadimento già nel mese di Ottobre, per arrivare poi ad un inverno 2008-09 con un Nino molto debole, in fase quasi di indifferenza termica (anomalie di soli +0,5°C).
Sarà interessante, a questo punto, valutare due cose: anzitutto se il modello di previsione oceanico avrà successo, anche se già altri modelli, mesi fa, avevano previsto l’arrivo di un debole Nino per il finire di questo anno.
In secondo luogo, sarà interessante valutarne l’impatto a livello termico globale, per verificare l’influenza di tale fenomeno sull’andamento del Global Warming.
Se tale GW continuerà a decadere pur in fase di Nino, allora bisogna pensare ad altre cause in grado di determinare questo raffreddamento della temperatura terrestre.
In tempi recenti, ci ricordiamo della caldissima Estate 2003 e del mitissimo Inverno 2007 verificatisi negli ultimi due episodi di El Nino.
Resta possibile, comunque, una previsione di un ennesimo inverno piuttosto mite sul Continente Europeo, stanti queste anomalie previste sull’Oceano Pacifico, e sarebbe il terzo consecutivo, e magari anche abbastanza piovoso.
E forse alcune rimonte anticicloniche Africane sul Bacino Centrale del Mediterraneo, nel corso della prossima Estate.
Tuttavia, meglio aspettare le verifiche sulla previsione di questo evento, che presenta di per sé caratteristiche proprie di imprevedibilità.