La roccaforte anticiclonica degli scorsi giorni tende a ridimensionarmi sempre di più, sotto la spinta d’umide e miti correnti occidentali. La cupola stabilizzante è in progressiva ulteriore ritirata verso latitudini meridionali ed attualmente i massimi barici si sono spostati sul Mar Libico.
Un evoluzione piuttosto rapida, se si pensa che il culmine della fase altopressoria si era verificato proprio in corrispondenza dell’ingresso freddo artico della giornata di domenica; flusso freddo che aveva contributo, in parte, al raggiungimento di valori pressori eclatanti, ben oltre i 1040 hPa sul Nord Italia.
L’incursione artica è stata quasi più veloce di un flash, ma le tracce continuano a sentirsi sul nostro territorio nazionale, in maniera evidente nei valori minimi. Stamane i valori minimi sono un po’ ovunque risaliti rispetto alla mattinata precedente, ma quasi ovunque sono rimasti ben sotto le medie.
La risalita termica ha interessato soprattutto i rilievi montuosi, mentre le zone vallive o pianeggianti hanno risentito della persistenza dell’aria più fredda al suolo, con associate situazioni ancora pienamente favorevoli ai raffreddamenti da irraggiamento, con conseguenti inversioni termiche. Sulle pianure settentrionali non si sono raggiunti livelli eclatanti, nonostante i valori quasi ovunque sottozero, che hanno visto in prima linea l’aeroporto di Verona con ben -6°C.
Continuano a sorprendere, invece, le regioni del Sud, indubbiamente le più colpite dalla robusta invasione d’aria polare. Valori ancora sottozero al primo mattino a Bari ed a Catania, ma le maggiori sorprese sono venute da Palermo che, con i +2,4°C rilevati all’aeroporto di Punta Raisi, ha stabilito il proprio valore assoluto mensile più basso, battendo il precedente record che risaliva al famoso Febbraio del 1956.
Il grande gelo ora si è spostato sulla Turchia e parte del Medio Oriente, dopo aver interessato in maniera eccezionale la Grecia ed il Mar Egeo. Questa mattina una nuova nevicata ha ricoperto di un velo bianco Gerusalemme, non si tratta peraltro del primo evento stagionale, anche se da queste parti la presenza della “dama bianca” è certamente meno inusuale di quanto si possa pensare.
La circolazione barica nel frattempo si sta rapidamente modificando sul nostro territorio, a favore dell’ingresso di correnti più miti, come già anticipato in apertura d’articolo. Il freddo è destinato a divenire rapidamente un ricordo, con l’Alta Pressione intenzionata a cedere temporaneamente il passo ad una modesta perturbazione in arrivo dalla Penisola Iberica.
Essa è legata all’avanzamento di una lieve flessione barica dal Vicino Atlantico; le ultime immagini satellitari testimoniano l’avanzamento della frange nuvolose più avanzate in direzione della Sardegna e della Sicilia occidentale, mentre nubi marittime invadono con maggiore consistenza i cieli delle coste liguri e toscane, rappresentano un segnale della nuova circolazione mite ed umida meridionale.
La perturbazione si va parzialmente organizzando sul Mediterraneo Occidentale, con una modesta depressione al suolo sul Mare di Alboran. Questa avanzerà lentamente verso est, portandosi nella giornata di domani prima sulle Baleari e poi sul Canale di Sardegna.
Le nostre regioni saranno pertanto interessate dal ramo caldo della perturbazione, il quale risulterà più attivo in Sardegna, ove giungeranno le prime deboli precipitazioni. Nel corso della giornata, le piogge raggiungeranno anche il medio-basso Tirreno e l’ovest della Sicilia, mentre qualche pioggia orografica non mancherà sulla Liguria.
Questa perturbazione piuttosto modesta appare comunque degna di nota, in quanto sopraggiunge dopo un lungo periodo secco dominato dall’Anticiclone. Tuttavia, non è in vista nessuno stravolgimento particolare rispetto alle vicissitudini delle ultime settimane, in quanto l’Alta Pressione tornerà successivamente protagonista, con un respiro mite primaverile, specie in corrispondenza del week-end.