Sulla costa algerina, caratterizzata da clima e vegetazione mediterranei, prendiamo in considerazione tre località, cioè, da ovest a est, Orano, Algeri e Skikda.
Orano ha 14,4°C (in °C esprimeremo tutte le temperature) di escursione annua, passando dagli 11,1° di gennaio ai 25,5° di agosto (20,8° in aprile, 25,0° in ottobre, 17,6° la media annua). Riceve 370 mm all’anno di pioggia, con massimo invernale (dicembre 62 mm, gennaio 48) e gran secco in estate (1 mm in luglio, 2 in agosto). Simile la piovosità delle stagioni intermedie, con 31 mm in ottobre e 44 in aprile.
Eccoci ad Algeri, la capitale. Cominciamo col dire che il caldo estivo di Algeri è mitigato dalle brezze marine, che lo rendono però anche afoso, visto che l’umidità media dei mesi estivi supera il 60%. Quando però soffiano i venti da sud, le brezze vengono inibite, il termometro supera i 40°, ma l’umidità precipita. Le medie pluriennali sono invece le seguenti: gennaio 11,2°, aprile 14,7°, agosto 25,2°, ottobre 19,4° (17,4° la media annua). Ridotte rispetto al deserto anche le escursioni giornaliere, sui 10° in inverno e fino a 12° in estate. Piogge pari a 687 mm/anno, con massimi invernali (dicembre 115 mm, febbraio 82), minimi estivi (luglio 5 mm, agosto 7) e autunno più piovoso della primavera (ottobre 76 mm, aprile 39).
A Skikda le temperature sono: gennaio 12,0°, aprile 15,1°, agosto 24,6°, ottobre 19,8° (media annua 17,7°). Le precipitazioni, come abbiamo detto nella prima parte, aumentano sulla costa est e infatti a Skikda cadono 729 mm/anno di cui ben 123 in dicembre, 115 in gennaio e 94 in febbraio, mentre è asciutta l’estate (luglio 3 mm, agosto 9) e l’autunno è più piovoso della primavera (ottobre 75 mm, aprile 61).
La situazione del paese non lo rende particolarmente sicuro e quindi consigliabile per un viaggio “indipendente”. Tuttavia soprattutto il deserto, con i suoi colori esaltati dall’aria asciutta e dal conseguente cielo terso, attira comunque turisti in cerca di avventura. Ovviamente intraprendere una traversata nel deserto richiede notevole spirito di adattamento in quanto si effettua con mezzi fuoristrada, accampandosi nel deserto ed essendo sempre esposti al rischio di imbattersi in tempeste di sabbia che limitano moltissimo la visibilità e dalle quali ci si difende male perché la sabbia finissima entra anche negli abitacoli. Le dune più alte e spettacolari sono quelle di Beni Abbes, nel Grande Erg Occidentale.
Il vasto Massiccio dell’Hoggar, nel sudest del paese, secolare rifugio dei tuareg che allevano le loro greggi facendole pascolare ad alta quota (ricordiamo che si superano i 2800 metri), dove cresce una rada steppa di graminacee, favorita dalle piogge relativamente più frequenti che nel resto del Sahara (fino a 160 mm/anno), è una delle principali attrattive, insieme alle torri e ai pinnacoli di arenaria scolpiti dall’erosione nel vicino Tassili n’Ajjer (Parco Nazionale), che in realtà rappresenta il limite nordest dell’Hoggar.
Constantine sorge sul sito dell’antica Cirta, costruita su una rupe attorniata da tre lati da un profondo precipizio, accessibile solo da uno stretto passaggio a sud-ovest. La casbah della città che ora sorge su questa rupe, delimitata dalle profonde gole del Rummel e traforata di numerose caverne, si trova come sospesa a 200 metri di altezza. Arditi ponti oggi superano in vari punti le gole e la strada che sale alla città in molti tratti passa in galleria all’interno della rupe.
Su Internet notizie su www.algeria.com e su www.algeriesite.com/NEW/tourisme.php. www.matet.dz è il sito del ministero del turismo algerino.
Il clima dell’Algeria (prima parte):
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=17835
Il clima dell’Algeria (seconda parte):
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=17836