In queste ore, un’erezione più decisa dell’alta delle Azzorre sin su verso le Isole Britanniche, sta causando una risposta ondulatoria meridiana fredda, che dalla profonda e gelida depressione scandinava arriva ad inglobare già buona parte delle regioni centro-settentrionali italiane.
Un’ondulazione ciclonica fattasi via via più incisiva, permette all’aria molto fredda nella media troposfera (sino a -30°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa, 5500 metri circa ), pilotata da un getto nord-occidentale, di conquistare già le regioni di Nord-Est e l’alto Adriatico. Prevalenza di correnti di maestrale anche nella bassa troposfera (850 hPa, 1500 metri circa ) e in prossima del suolo su tutta la Penisola. Probabile foehn sulle regioni del Nord-Ovest.
Un’ampia struttura frontale a carattere freddo tenta di valicare le Alpi e con essa anche l’aria fredda stazionante nella bassa troposfera, che nelle prossime ore troverà disponibile la porta sempre aperta in corrispondenza delle regioni nord-orientali. Coinvolte maggiormente le regioni centro-meridionali, al riparo, come spesso accade con questo tipo di circolazione, le regioni del Nord.
Domani ritroveremo il fronte freddo sullo Ionio, mentre una linea instabile impegnerà ancora le regioni centro-meridionali. E sempre nella giornata di domani, incominceranno a calare le termiche nella bassa troposfera, una rasoiata fredda che impegnerà maggiormente il settore adriatico, prevalenti venti di tramontana. Tra la notte di martedì e quella di mercoledì, valori sino a -2°C a 850 hPa su rilievi e versante costiero adriatico centro-meridionale, tra +3°C/+4°C sul comparto occidentale italiano, sino a +6°C su alcune zone pianeggianti e prealpine piemontesi.
Questo divario dovuto a un rapido aumento dei geopotenziali in quota e a una rimonta altopressoria azzoriana con leggero contributo sub-tropicale in ambito mediterraneo, che fa velocemente traslare lo Split Polare verso Egeo e Balcani.
Alta oceanica che in maniera prepotente andrà a insinuarsi sull’Europa centrale e orientale, causando con il rinforzo del flusso zonale sul bordo settentrionale anticiclonico, un taglio netto all’incirca a metà strada della saccatura facente capo al suddetto Split Polare, con relativo cut-off per Egeo, Turchia e Mediterraneo orientale.
Arriviamo al fine settimana, in specifico alla giornata di venerdì, quando un nuovo tentativo ondulatorio ciclonico, accompagnato da un flusso di correnti prevalentemente settentrionali in quota che scorreranno sul bordo orientale dell’anticiclone oceanico, porterà un po’ di instabilità più probabile sulle regioni meridionali e sulle due Isole Maggiori. E poi?
Il medio termine per il modello americano
Con le correnti settentrionali di cui sopra, il Vortice Polare, sempre molto attivo sull’Europa centrale e settentrionale con flusso prevalente zonale, si è spianato la strada per l’ennesimo tentativo coinvolgere in maniera diretta il bacino del Mediterraneo.
E allora sabato probabile nuova ondulazione ciclonica ad abbracciare buona parte della nostra Penisola, minimo pressorio sottovento su Mar Ligure che tenterà di trascinare la pesante azione fredda polare su di noi. Minimo che si posizionerebbe tra Corsica e Sardegna, piogge non solo sulle regioni centrali, ma anche sulle regioni settentrionali, per via di correnti che nella bassa troposfera avranno caratteristiche nord-orientali.
Ma da domenica mattina rinforzo del flusso zonale anticiclonico e tentativo meridiano freddo che diventerà come spesso accade cut-off, che scivolerà velocemente accompagnato dal relativo minimo al suolo in corrispondenza del Golfo di Gabes.
Ma ecco che, già nella sera di domenica, una pronunciata gobba anticiclonica che dalla Penisola Iberica punterà dritta le Isole Britanniche, permetterà una più decisa azione meridiana polare in area mediterranea. Creazione di un minimo su medio Adriatico e fase relativamente perturbata per la Penisola. La -30°C a 500 hPa farebbe rapida visita alle regioni centro-settentrionali, mentre isoterme intorno a 0°C nella bassa troposfera interesserebbero maggiormente la Sardegna, le regioni del Nord e del medio versante adriatico.
Ma nuova rimonta anticiclonica in area mediterranea e sull’Europa centro-occidentale e affondo freddo che viene nuovamente costretto a evolversi in cut-off e agire in ambito egeo.
Come vede il lungo termine il modello americano?
Il lungo termine vede una vigorosa erezione altopressoria oceanica con chiaro contributo in quota sub-tropicale sin su verso le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava e immediata risposta meridiana fredda giù per l’Europa orientale e i Balcani.
Tale Split Polare si evolverebbe in un grande cut-off in azione diretta tra Balcani, Egeo e Italia centro-meridionale. Fredde correnti di grecale sulla Penisola, alta pressione a presidiare il quartier generale nonché la sede operativa del Vortice Polare: Isole Britanniche e Penisola Scandinava!
Cut-off che verrebbe poi riagganciato da un flusso diretto di correnti provenienti dal comparto russo, nuovo Split Polare su Europa orientale e Balcani, coinvolte le nostre regioni meridionali. Split Polare anche in pieno Oceano Atlantico e curiosa azione a ferro di cavallo, con in mezzo un poderosa affermazione dell’alta oceanica, padrona dell’Europa centro-settentrionale.