Il Continente Europeo appare spaccato sostanzialmente in due fronti contrapposti: la parte sud/occidentale (in particolare la Penisola Iberica) gode di un clima soleggiato con tepore persino primaverile, mentre sull’area baltica e settori nord-orientali del continente europeo il clima mostra già chiari connotati invernali.
La causa di questa marcata differenza sul nostro Continente è da individuare nel posizionamento dei campi di pressione sullo scacchiere barico, con l’Anticiclone di matrice oceanica a protezione della parte occidentale dell’Europa, che richiama masse d’aria relativamente tiepide dall’entroterra algero-marocchino.
Sulla parte meridionale della Penisola Iberica si registrano effettivamente le temperature più elevate di tutto il Continente con punte di 26 gradi su Jerez de la Frontera, ma altre svariate località meridionali spagnole hanno rilevato nelle ore centrali odierne valori compresi fra i 23 ed i 25 gradi.
Viceversa, i settori settentrionali e gran parte di quelli orientali del Continente sono alle prese con un significativo raffreddamento termico. Calo vertiginoso verso valori invernali procurato dalla penetrazione di una prima onda di rossby, in approfondimento fin sui Balcani ed il mar Nero.
I valori più bassi al momento in Finlandia, con punte di -6°C su Kajaani in queste ore centrali del giorno, mentre la capitale Helsinki, dopo i -10°C della notte, è risalita a +2°C. Raffreddamento termico notevole in atto anche sulla Russia Europea, con temperature in gran parte comprese, in queste ore diurne, tra i -2°C ed i +2°C.
E sull’Italia che succede? La nostra Penisola sta al confine fra le due differenti circolazioni bariche, con il versante adriatico leggermente lambito dalla coda di un impulso freddo collegato alla discesa fredda polare in atto sui settori orientali europei.
I settori tirrenici e la Sardegna, maggiormente al riparo, sono le zone dove il soleggiamento è più significativo, ed anche le temperature più temperate, con valori massimi diurni fino a 20-21 gradi.
La protezione dell’Anticiclone oceanico, in nuova temporanea espansione verso l’Europa centrale, ha scacciato ogni tentativo di penetrazione fredda significativa verso la nostra Penisola, seppure refoli freschi orientali abbiano fatto ingresso nei medi-bassi strati.
Proprio la circolazione orientale ha favorito modesti annuvolamenti lungo la Val Padana, ma anche a ridosso dei versanti orientali appenninici. Inoltre, la stessa aria fredda, con componente settentrionale in quota, ha riattivato un’area d’instabilità sullo Ionio meridionale, con residui temporali che in mattinata hanno ancora raggiunto i settori costieri orientali della Sicilia.
Nel corso dei prossimi giorni nuove penetrazioni artiche si faranno strada lungo l’Europa settentrionale ed orientale, in parte anche sui settori centrali. Irruzioni polari favorite dalla persistenza dell’Anticiclone sull’Europa occidentale, proteso fin sulla Groenlandia, ove entra in coesione con una cellula altopressorio di tipo termico.
La figura di Alta pressione avrà una base forte allargata, lungo il Mediterraneo centro-occidentale, che proverà a reggere, con l’aiuto della barriera alpina, l’urto dell’aria artica limitando gli effetti dei tentativi d’affondo del lago freddo nord-europeo verso il Mediterraneo centrale.
Quel che appare abbastanza certo è l’ulteriore costante raffreddamento a più riprese dell’Europa settentrionale ed orientale, complice questa circolazione barica assai bloccata da monitorare attentamente in considerazione di elaborazioni modellistiche non del tutto coerenti.