Il week-end dell’Immacolata si avvia ad essere caratterizzato da un vivace dinamismo delle condizioni meteorologiche, stante il transito di una serie di passaggi perturbati, che si andranno ad insinuare lungo un percorso contraddistinto da correnti nord-occidentali progressivamente più fredde.
Il primo passaggio perturbato è quello attualmente in atto lungo la Penisola, e ricopre già circa due terzi dell’intero Stivale; il flusso pre-frontale sta portando le maggiori precipitazioni sulle regioni centrali ed in particolare lungo il versante tirrenico, con la genesi di una depressione orografica nei bassi strati, in approfondimento sul Mar Ligure.
Il ramo freddo frontale, proteso dai Pirenei alle Alpi occidentali, sta per fare ingresso proprio in queste ore sul bacino del Mediterraneo. Il settore perturbato che va disponendosi fra Baleari e Sardegna non risulta particolarmente attivo, a causa della prepotente resistenza di un ramo anticiclonico oceanico, ben saldo sulla Penisola Iberica.
Più vigoroso il cambiamento meteo delle prossime ore sulle restanti zone peninsulari, a parte le regioni settentrionali che godranno di un parziale riparo dettato dall’orografia dell’Arco Alpino, in particolare sulla Val Padana occidentale e la Liguria di Ponente, ove non si avranno precipitazioni.
La depressione attualmente sul Mar Ligure è attesa in ulteriore approfondimento nel corso delle prossime ore, in evoluzione nella prima parte della giornata di domani dall’Alto Tirreno al Medio Adriatico, ove sono attesi valori pressori al suolo di circa 998 hPa.
Un notevole approfondimento barico, che acuirà ulteriormente il gradiente pressorio generando forti correnti per la giornata di domani su quasi tutti i mari attorno al Centro-Sud: in particolare risulterà protagonista il maestrale verso la Corsica, la Sardegna ed il medio-basso Tirreno. Il fronte freddo collegato evolverà molto rapidamente, in meno di 24 ore si porterà dalla Francia meridionale al Mar Ionio.
Questo primo passaggio ciclonico transiterà, infatti, col perno lungo le coste adriatiche, per poi giungere rapidamente al Sud. Non si avrà ciclogenesi tirrenica, come invece lasciavano trasparire le proiezioni modellistiche fino a qualche giorno orsono.
La traiettoria più orientale è dettata, come anticipato prima, dalla decisa resistenza di un ramo dell’Anticiclone delle Azzorre, fra Penisola Iberica e Mediterraneo Occidentale, che velocizzerà l’evoluzione di questa prima fase frontale perturbata.
L’Anticiclone non appare però intenzionato a chiudere la porta ai successivi passaggi perturbati d’ugual matrice. Già nella giornata di domenica, infatti, dopo un breve periodo d’intervallo, si avrà un nuovo passaggio perturbato, stavolta più deciso, con fenomenologia diffusa in rapida propagazione da nord verso sud.
Questo secondo avvento perturbato produrrà conseguenze più dirette anche nell’evoluzione immediatamente successiva: è atteso infatti un graduale drastico calo dei geopotenziali sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, grazie al contestuale arretramento verso ovest dell’Anticiclone oceanico.
La figura altopressoria delle Azzorre tenderà peraltro ad ergersi lungo i meridiani, favorendo ancor più la discesa dei nuclei freddi ed instabili del Vortice Polare fin sul cuore della nostra Penisola, per quello che si annuncia come un periodo medio-lungo dai connotati tipicamente invernali, che non racchiuderà di conseguenza probabilmente solo i primi giorni della prossima settimana.
L’altra figura Anticiclonica sulla Russia, d’altronde, fungerà da blocco allo spostamento delle correnti del Vortice Scandinavo verso est che dunque saranno costrette, senza alternative, a portarsi in direzione dell’Europa Meridionale Mediterranea.
Entrambe le figure di Alta Pressione continueranno a giocare un ruolo fondamentale anche in seguito, nella seconda parte della prossima settimana. Un’eventuale fusione fra i due Anticicloni, in sede scandinava, potrebbe continuare a spingere aria fredda, dalle caratteristiche più continentali (rigida anche nei bassi strati), verso la nostra Penisola.