Continua l’intensa onda di calore tra l’Europa sudorientale e Turchia, soprattutto occidentale. Le temperature sabato 25 agosto hanno diffusamente superato i 38°C in Serbia, Montenegro, Bosnia, Macedonia, Grecia, Bulgaria, Romania, Moldova, Ucraina e Turchia, oltre che nel nostro centro-sud. In Turchia, Aydin ha registrato 40,2°C di massima, Bodrun si è fermata a 39,6°C. In Serbia, 39,0°C a Nis. In Montenegro, 38,7°C la massima di Podgorica. In Macedonia, Demir Kapija 40,0°C, Gevgelija 40,6°C. 41,9°C la massima a Mostar, in Bosnia. 39,6°C la massima registrata a Kherson e Dnipropetrovs’k, le città più calde in Ucraina, mentre in Bulgaria il primato del caldo è stato appannaggio di Rousse con 41,2°C.
Nella Grecia devastata dal fuoco, 39,4°C a Methoni (29,0°C la minima), 38,4°C ad Alexandroupoli, 38,2°C a Salonicco.
In Romania, 39,2°C di massima a Bucarest e Calarasi, la stessa temperatura toccata dalla capitale moldava Chisinau. Temperature altissime si sono registrate anche in Albania, senz’altro le più elevate degli ultimi 50 anni. E’ il caso della capitale Tirana, che ha registrato 42,1°C, ma anche della località di Cerrik, dove il termometro è salito fino a toccare 43,2°C.
Gran caldo anche nella parte meridionale della Russia europea, dove sabato Aleksandrov-Gaj ha toccato 39,5°C e Verhnij Baskuncak si è fermata a 38,5°C.
In Jacuzia, anche sabato 25 agosto si sono registrate gelate estive nei due villaggi siberiani noti come “poli del freddo”. Il termometro è sceso fino a -3,9°C a Ojmjakon e a -1,6°C a Verhojansk. Gelata anche a Tompo, con minima -0,7°C.
Nella provincia del Sichuan, in Cina centrale, piogge torrenziali sabato 25 agosto. Registrati, tra le 18 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato, 174 mm a Ya’An e 88 mm a Emei Shan.
Le inondazioni e gli smottamenti hanno causato almeno 600 tra morti e dispersi in queste ultime settimane in Corea del Nord. Decine di migliaia i senzatetto, ingenti i danni materiali alle infrastrutture. Gravi anche i danni alle culture.