I due principali modelli segnano, sul lungo raggio, delle differenze di riguardo.
Il primo, Reading, vede, attraverso uno shift pronunciato verso ovest, un promontorio di HP con matrice sub tropicale aprirsi il varco sul Mediterraneo centrale; quindi tende a leggere l’evoluzione tramite un seconda “onda di calore” proveniente dal nord africa e diretta, principalmente, sulle nostre regioni centro-meridionali: periodo stabile e caldo.
Il secondo modello (GFS) persiste nella sua lettura, per altro altalenante, che vedrebbe sempre in azione l’ anticiclone delle Azzorre in pulsazione verso latitudini molto settentrionali europee.
Assai particolare, sempre nelle 240 h, è il gradiente termico evidenziato alla quota di 500 hpa che segna una -25° C spingersi a ridosso del NE italico, mentre una -20° C abbracciare tutte le nostre regioni centrali sempre a 500 hpa.
Si desume da ciò il “perseverare” di una situazione barica ove delle “gocce fredde”, molto fredde per la stagione, si spingono, in quota, verso il bacino centro-settentrionale del Mediterraneo: continua la fase di marcata instabilità.
Due soluzioni molto diverse la cui chiave di lettura potrebbe essere risolta attraverso la seguente modalità:
“Affermazione instabile di una figura altopressoria sulla nostra Penisola, seguita nuovamente da un cavo d’onda. Quindi periodo temporaneamente stabile, fine prossima settimana, con temperature nuovamente in aumento, ma non in chiara fase di controtendenza.”
Vorrei inoltre rimarcare l’estrema “fase critica”, ove la leggibilità atmosferica sta, andrà ad assumere, una condizione di precaria predicibilità.