Visto nel precedente articolo l’andamento generale delle temperature su scala globale dell’anno 2005, addentriamoci ora nell’andamento climatico su scala regionale, basandoci sulle informazioni rese disponibili dal NOAA/NCDC.
Durante l’anno 2005 condizioni più calde del normale si sono registrate in gran parte del globo; tutti i mesi sono stati tra i più caldi da quando si eseguono rilevazioni (1880), settembre ed ottobre addirittura i più caldi in assoluto, gli altri entro i tre più caldi, eccetto febbraio (4° più caldo) e dicembre (9° più caldo).
Sull’area artica però il 2005 è risultato essere eccezionalmente caldo. Nelle regioni comprese tra la Russia, la Scandinavia, il Canada e l’Alaska, le temperature sono state dai 3 ai 5°C ssopra le medie del periodo 1961/90. L’estate è stata caldissima in Siberia, con il primo “over 35°C” della storia registrato a Dzalinda, oltre i 70° N di latitudine.
In luglio una feroce ondata di caldo ha interessato anche gli stati sud-occidentali degli USA, Nevada, California, Arizona e Utah meridionale, con numerosi record termici battuti. Las Vegas con 47.2°C registrati il 19 luglio ha battuto il proprio record di sempre, nella Death Valley per sette giorni consecutivi le massime sono state pari o superioi a 51.7°C.
Tra marzo e maggio la gran calura ha interessato l’Australia, con temperature mediamente superiori di 1.6°C a quelle di lungo periodo. In novembre si è registrato il record nazionale brasiliano con +44.8°C.
Febbraio è stato invece freddo in Europa, soprattutto sui Balcani, dove a Sevlievo in Bulgaria con -34°C è stato battuto il record di freddo cinquantennale.
Particolarmente critica è risultata la situazione dei ghiacci artici, che in settembre hanno raggiunto il minimo storico di estensione di sempre, coprendo 5.32 milioni di chilometri quadrati. L’estensione dei ghiacci artici dipende da diversi fattori, ma non c’è dubbio che il progressivo aumento della temperatura superficiale contribuisca in modo determinante al trend al ribasso in atto.
Per contro l’inverno 2005 (Dicembre 2004 – Febbraio 2005) nell’emisfero nord ha avuto una copertura nevosa superiore alla media (per il terzo anno consecutivo), grazie soprattutto al contributo del continente euroasiatico interessato da condizioni anomalmente fredde e nevose. Inferiore alla norma invece la copertura nevosa nel periodo primaverile (Marzo-Maggio), per il quindicesimo anno su 18.
Passando alle precipitazioni, esse sono risultate globalmente in linea con quelle di lungo periodo. Vi sono però state condizioni di intensa siccità in alcune regioni del pianeta, specialmente nell’Australia orientale, nell’Europa occidentale, nella Valle del Mississippi e nella parte meridionale della regione delle Grandi Pianure (Nord America). Maggio è stato molto siccitoso nell’Australia meridionale e Chicago ha avuto la primavera e l’estate più secche di sempre.
Molto critica è stata la situazione nel bacino del Rio delle Amazzoni, dove si è avuta la peggior siccità degli ultimi 60 anni e dove l’acqua del fiume è scesa ad un livello come mai era successo negli ultimi 30 anni. Condizioni di siccità hanno interessato infine anche gli stati africani del Sud Africa, del Mozambico, del Malawi e dello Zimbabwe.
Per contro altre regioni del pianeta hanno sperimentato intense precipitazioni. La stagione dei monsoni è stata particolarmente prodiga di pioggia in India, dove a Mumbai (Bombay) il 26 luglio ne è caduta una quantità pari a 944 mm, nuovo record giornaliero per la città.
Piogge intense che hanno causato alluvioni e frane hanno colpito in ottobre e novembre la Colombia, mentre le più forti piogge degli ultimi 20 anni hanno colpito in gennaio la città di Medina in Arabia Saudita. In agosto gravi inondazioni hanno colpito i Balcani, specialmente Romania, Serbia, Ungheria e Macedonia e poco più ad ovest anche la regione alpina di Germania, Austria e Svizzera. Eccezionali le nevicate che hanno colpito Boston in gennaio, con accumulo complessivo di oltre 1 metro di neve.
Terminiamo con i fenomeni tropicali, tra cui non possiamo dimenticare l’uragano Katrina, responsabile dei gravi danni alla città di New Orleans, ma anche Wilma, che si è abbattuto, portandovi distruzione, su Cancun e la parte orientale della Penisola dello Yucatan. Una stagione tropicale che è stata da record in Atlantico, ma che ha colpito pesantemente anche l’Indocina e il Giappone.
Degli eventi estremi e anomali del 2005 tratteremo con ampia dovizia di particolari in un prossimo articolo.
Il primo articolo sull’andamento climatico del 2005 è disponibile al seguente indirizzo:
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12808