Una cosa pare ormai certa sotto l’albero di Natale, arriverà il freddo sulla più parte delle regioni italiane.
Rime a parte, cerchiamo di capire, secondo le ultime indicazioni del modello americano, in che modo evolverà il Tempo in corrispondenza di un periodo cruciale quale quello delle festività natalizie.
Viene confermato lo spirito protettivo dell’alta pressione dinamica oceanica nei confronti del nostro Paese, almeno sino al giorno della vigilia del Santo Natale.
Ma la sua voglia d’espansione, la porterà ben presto dalla Penisola Scandinava a stringere ravvicinati rapporti con la fredda collega russa. Si pongono le basi per un insidioso Ponte di Wejkoff, particolare figura altopressoria di blocco che spesso favorisce avvezioni fredde da est sulla nostra Penisola.
La vigilia di Natale, come dicevamo, trascorrerà all’insegna del Tempo stabile sulla Penisola. Ma da est il gran freddo bussa ormai alle porte dell’Adriatico, venti tesi di grecale-tramontana tra basso settore adriatico e ionico e termiche nella bassa troposfera (1500 metri circa) dell’ordine di -4°C.
In tarda serata, aumento della nuvolosità sulla Sardegna e sull’alto settore tirrenico, per l’approfondirsi sul Mar di Sardegna di un minimo pressorio, sollecitato dall’arrivo sulla Penisola del freddo dai Balcani. Scirocco teso sul Canale di Sardegna, correnti tendenzialmente meridionali tra medio e alto settore tirrenico.
Si aprono le danze.
Il giorno di Natale, le condizioni atmosferiche sulla Penisola saranno in deciso peggioramento.
L’area ciclonica nei pressi della Sardegna, costituirà una sorta di “ombrello”, uno scudo ma anche un limite invalicabile all’intrusione fredda dai quadranti orientali sull’Italia. Sulle due Iole Maggiori e sulle estreme regioni meridionali prevarrà infatti un richiamo d’aria più tiepido.
Precipitazioni nella prima parte della giornata, precipitazione tra la Sardegna e il comparto tirrenico centro-settentrionale. Peggiora al Nord, con i primi rovesci tra Nord-Est e alto adriatico.
Dalla sera-notte, brusco calo termico sulle regioni settentrionali per l’ingresso di forti venti orientali, che dall’alto settore adriatico si introdurranno nel catino padano provocando improvvise bufere di neve in stile burian!
Nella notte tra Natale e Santo Stefano, nella bassa troposfera termiche pari a -12°C sulle alture alpine del Triveneto, anche -10°C sulla pianura piemontese!
Venerdì, 26 dicembre, si aprirà con la neve che farà la sua comparsa a quote basso-collinari tra medio e alto versante adriatico. Neve prossima al piano anche sulle aree interne peninsulari centro-settentrionali.
Al Nord, l’aria gelida orientale balcanica provocherà altre nevicate tra Emilia, ovest Lombardia e sul Piemonte. Vortice ciclonico che si sposterà verso le regioni meridionali e maltempo che conquisterà anche tali aree, dove tuttavia insisterà un richiamo d’aria meridionale decisamente più mite.
Parte del blocco gelido scivolato sulla Penisola evolverà in cut-off tra Francia e Spagna, granitica alta pressione sul centro-nord Europa.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Medio periodo che il global model che esaminiamo traccia in maniera poco chiara.
Il cut-off di cui sopra, verrebbe assorbito da un’ondulazione meridiana fredda vorticosa polare in pieno Atlantico. Ancora infiltrazioni fredde in maniera specifica sulle regioni settentrionali e una certa instabilità che insisterebbe sulle regioni del Centro e quelle del Sud, per correnti tendenzialmente sciroccali in quota (dato il perseverante quadro barico) che acuirebbero i contrasti termici.
Monitoriamo con attenzione.
Il lungo termine secondo il modello americano
Idem come sopra, lungo periodo avaro di fruibili elementi.
Ci ritorneremo.