Non solo il nordest degli USA hanno avuto forte maltempo nel fine settimana. Tempeste di neve hanno infatti colpito anche il Canada orientale, imperversando in Ontario, Quebec, New Brunswick e Nuova Scozia. Molti utenti sono rimasti senza energia elettrica, i servizi di navigazione sul San Lorenzo sono stati interrotti, gli aeroporti di Toronto, Montreal e Charlottetown hanno registrato forti ritardi, con numerosi voli cancellati. Alle 6 GMT di lunedì, la neve era alta 36 cm a Trenton, 35 a Ottawa, 27 a Quebec, 25 a Toronto Pearson, 21 a Montreal.
A Toronto la tempesta di neve è stata particolarmente intensa tra le 6 e le 9 di domenica, ora locale. In quelle tre ore sono caduti circa 10 cm di neve, con condizioni di visibilità scarsa anche nel pomeriggio, a causa dello scaccianeve (“whiteout”) procurato dal vento, che ha raggiunto i 65 km/h nelle raffiche. Tra le 6 e le 9, vi sono stati oltre 100 incidenti stradali nell’area cittadina, soprattutto nei quartieri nord.
Pioggia intensa e grandine a San Paolo del Brasile lunedì, con alluvione lampo e seri danni. Il principale aeroporto cittadino di Congonhas è stato chiuso per breve tempo a casusa del maltempo, molte auto sono rimaste bloccate nelle strade allagate e non pochi residenti hanno dovuto trovare rifugio sui tetti delle loro case invase dall’acqua. Temporali estivi anche intensi non sono rari a San Paolo, ma la violenza di questo evento è stata inusuale. Alla stazione aeroportuale sono caduti 40 mm in poche ore.
La tempesta tropicale Billy ha colpito, nel nord dell’Australia Occidentale, la regione della Terra di Dampier tra lunedì notte e martedì, ora locale, con venti sostenuti a 70 km/h e raffiche fino a oltre 90 km/h. A Derby sono caduti 143 mm di pioggia tra le 15 di lunedì e la stessa ora di martedì, 119 dei quali tra le 16 di lunedì e le 7 di martedì.
Spostandosi verso ovest-sudovest, Billy è presto tornata in mare, nell’Oceano Indiano, lasciando la costa poco a nord di Broome intorno alle 6 GMT di martedì. Dei 72 mm di pioggia caduti a Broome martedì, 66 sono stati registrati dopo mezzogiorno. Martedì alle 12 GMT, Billy era ormai in mare aperto, centrata a 17,7°S 120,8°E, accompagnata da venti sostenuti a 90 km/h. Billy si spostava verso ovest, rinforzando, tanto che è previsto il passaggio a ciclone di categoria 1 intorno alle 12 GMT di mercoledì.
A sudovest rispetto all’area interessata da Billy, gran caldo nell’angolo nordoccidentale dell’Australia Occidentale. Martedì, queste le temperature massime più elevate nell’area: Nullagine 43,9°C, Dampier 42,9°C, Telfer 42,7°C, Marble Bar 41,7°C. 40,4°C la media delle massime di dicembre di Telfer, 39,7°C quella di Nullagine.
Precipitazioni abbondanti a Cipro martedì 23 dicembre. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 49 mm a Paphos, 41 ad Akrotiri, 32 a Larnaca.
In Siberia, Ojmjakon, il gelido villaggio della Jacuzia, dopo aver toccato i -60,2°C, quasi 11°C sotto media, lunedì 22 dicembre, non è scesa sotto i -51,3°C martedì, ampiamente superata dall’altro “polo del freddo” Verhojansk, scesa a -55,5°C (la media delle minime di dicembre è -47,9°C). Tompo e Curapca completano il podio del gelo, con minime rispettivamente -53,3°C la prima e -53,1°C.
In Mongolia queste le minime più gelide di martedì 23 dicembre: Rinchinlhumbe -38,4°C, Baruunturuun -36,1°C, Tosontsengel -35,9°C, Ulaan-Gom -35,9°C. Le medie delle minime di dicembre di Rinchinlhumbe e Ulaan-Gom sono -34,1° e -30,6°C.