Una circolazione di Bassa Pressione a tutte le quote resiste collocata fra la Francia, la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Centro-Occidentale. Nelle ultime 24 ore il perno dell’area ciclonica si è spostato nei pressi del Golfo del Leone, facendo risalire verso nord l’incisiva struttura perturbata in azione ieri su gran parte delle regioni centro-settentrionali italiane.
Nubi e precipitazioni interessano in misura maggiore anche la Francia, ma il minimo ciclonico ad ovest della nostra Penisola incentiva il richiamo di correnti umide meridionali, le quali mantengono condizioni meteo ancora moderatamente perturbate sulle regioni di Nord-Ovest. Questa fase ha ormai assunto carattere di persistenza, non vi sono sbocchi verso est, grazie ad un promontorio anticiclonico sub-tropicale che fa da muro, nell’ambito di una situazione barica lenta ad evolvere.
Le maggiori novità, rispetto alla giornata di ieri, riguardano le regioni meridionali: il lieve spostamento più ad est del promontorio dell’Alta Pressione sub-tropicale ha consentito l’inserimento di masse d’aria relativamente più fresche in quota, fortemente in contrasto con lo scorrimento di correnti tiepide ed umide sciroccali negli strati più bassi prossimi al suolo. I venti sciroccali mantengono i termometri ancora alti all’estremo Sud e sulla Sicilia, con punte di 26-27 gradi
In considerazione del flusso particolarmente caldo giunto a più riprese negli ultimi giorni, è bastato poco per creare la scintilla favorevole allo sviluppo d’imponenti nuclei temporaleschi, che hanno preso vigore sul Basso Tirreno, espandendosi verso la terraferma. Una prima cella temporalesca si è espansa dal salernitano verso il foggiano, dove si trova in questo momento senza aver perso consistenza lungo il tragitto. Altri corposi nuclei temporaleschi si vanno sviluppando a largo delle coste campane meridionali ed altri ancora interessano la Sicilia Orientale, soprattutto il messinese.
La lentezza evolutiva si traduce in fenomeni localmente persistenti sulle stesse zone: le regioni meridionali avranno dunque occasione per vedere nuove precipitazioni, in quanto resteranno esposte anche nel corso della giornata di domani a questa fascia di confluenza fra masse d’aria di differente origine, in seno ad un flusso sud-occidentale. Dalle stime dei modelli matematici, si potranno però avere fenomeni localizzati anche di forte intensità.
Gli stessi motivi di persistenza sono alla base dei notevoli apporti pluviometrici delle ultime 24 ore sul Nord Italia, soprattutto a ridosso della fascia prealpina, zone pedemontane di pianura ed in alcuni settori liguri. Le grandi piogge sul Triveneto hanno concesso una tregua, mentre insistono su gran parte del Nord-Ovest: si tratta di precipitazioni meno battenti di quelle di ieri, quando rammentiamo sono caduti fino a 150 millimetri su alcune località.
In base alle piogge registrate dai pluviometri a valle, la neve caduta in montagna è abbondantissima, con apporti sicuramente superiori ad 1 metro di spessore a quote superiori ai 2000 metri. Sulle zone alpine occidentali la neve è riuscita a scendere, fin da ieri, a quote attorno ai 1500 metri, mentre nelle giornate precedenti la neve non riusciva a cadere al di sotto dei 2000 metri.
Le condizioni meteo sono ancora ben lontane da una decisa guarigione, in quanto il regime depressionario, seppure in fase di progressiva attenuazione, resterà in posizione pressoché immutata per quasi tutta la restante parte della settimana.