Non c’è da stupirsi che piova parecchio a Sri Lanka, stato di quasi 66.000 kmq, visto che siamo su un’isola bagnata dalle acque calde dell’Oceano Indiano, non molto lontana dall’Equatore (tra 7° e 10°N). Umidità e convezione, ingredienti per una elevata piovosità, non mancano e alla presenza di questi due elementi si aggiungono, a determinare un regime pluviometrico non uniforme, come vedremo, in tutto il paese, il regime dei monsoni e la presenza di un notevole rilievo nel settore sudoccidentale dell’isola. Importante poi è la componente zenitale delle precipitazioni, tipica delle zona vicine all’Equatore.
E’ noto che Asia meridionale e orientale hanno il clima governato in estate ed inverno dai monsoni, venti periodici innescati dalla alta pressione termica invernale siberiana (monsone di NE) e dalla bassa pressione, sempre termica, estiva, che si forma sulle zone interne del continente, sottoposte a forte riscaldamento (monsone di SW). Sono aprile e maggio i mesi più caldi dell’anno sulle pianure dell’Indo e del Gange, in quella regione indiana della quale Ceylon (questo il nome geografico dell’isola) è la propaggine meridionale. In aprile la pioggia non è scarsa sul paese, favorita dal passaggio zenitale, in maggio il monsone di SW è già attivo a questa latitudine (non ancora nel centro-nord dell’India) e le piogge nell’isola aumentano di frequenza e intensità, specie sul versante sopravvento del rilievo. Fanno eccezione l’area sottovento al rilievo, lo spicchio centrale della costa est e il suo entroterra, che si trovano in parziale ombra pluviometrica.
Al piovoso maggio segue un periodo estivo con precipitazioni in calo, ma sempre sostenute, infatti in luglio nel SW sono superiori ai 150 mm (oltre 200 dove le nubi si addossano ai rilievi), comprese tra 50 e 150 mm/mese nel resto del paese, localmente inferiori a 50 mm nei settori in ombra pluviometrica e nel nord (dove le correnti da SW fluiscono liberamente, ma su una regione pianeggiante che impedisce la persistenza dei fenomeni, con temporali perciò di breve durata, avendo oltretutto scaricato il grosso dell’umidità sulla parte sud). La fascia pedemontana sottovento però, pur meno piovosa del versante sudovest, riceve comunque sui 150 mm/mese, in quanto i temporali che si formano sul versante più umido spesso riescono a scollinare, scaricando pioggia inferiore ma comunque “importante”.
In settembre il monsone di SW si attenua per cessare verso fine mese e in ottobre cominciano a prevalere correnti settentrionali. In questa stagione occorre considerare l’elevata temperatura del mare e l’ancora tiepida origine delle correnti, che trovano ancora molta umidità, essendo appena terminate le piogge monsoniche, anche sulla terraferma in India, Bangla Desh etc., per cui giungono su Ceylon da NE umide e scaricano notevoli piogge, con andamento diverso rispetto ai mesi precedenti. Il nord, che è il primo a riceverle, vive la sua stagione più piovosa proprio in ottobre-novembre, ma in tutto il paese cumulati di 250-300 mm/mese (localmente sui 200 sulla costa) sono la norma in questi mesi. A incrementare la piovosità di questo periodo si aggiungono il fatto che esso segue il secondo passaggio zenitale e il contributo variabile di anno in anno, ma talvolta molto cospicuo, dei cicloni del Bengala, soprattutto in ottobre.
Il monsone di NE si intensifica in dicembre-gennaio, ma diventa più fresco e secco al procedere dell’inverno sul continente, per cui anche nelle zone sopravvento le piogge gradualmente scemano. Gennaio è quindi un mese asciutto, con 100-200 mm/mese sul versante del rilievo sopravvento al monsone di NE, 70-100 mm/mese nel resto del nord e dell’est dell’isola, 50-70 mm nel SW (che localmente diventano meno di 50 mm), in ombra pluviometrica. Febbraio è simile a gennaio, al più ancora leggermente più secco, mentre marzo è mese intermonsonico, con temperature di 1°C più alte di febbraio e piogge che cominciano a crescere nel sud. Il monsone di NE abbassa anche le temperature, in gennaio più basse di circa 1°C rispetto a luglio/agosto, di 2°C rispetto al periodo caldo aprile-maggio.
In conclusione il clima dominante dell’isola è tropicale senza stagione secca, salvo il settore nordorientale, dove abbiamo clima tropicale a precipitazioni periodiche con, fatto anomalo per un paese tropicale, stagione secca nei mesi più caldi, da febbraio/marzo ad agosto. Le piogge complessive superano i 2000 mm nel SW e a ridosso dei rilievi più alti, sono comprese tra 1200 e 2000 mm altrove.
Non c’è stagione secca nella capitale Colombo, nel SW, dove gennaio e febbraio, i mesi meno piovosi, ricevono 64 e 69 mm. Evidenti massimi zenitali in aprile-maggio (257 e 383 mm) e ottobre-novembre (365 e 305 mm), mentre in estate piove in modo moderato (luglio 124 mm, agosto 113) e dicembre parte piovoso e termina piuttosto secco (166 mm). Totale annuo 2396 mm. Dicembre è il mese più fresco (26,6°, gennaio 26,7°), aprile e maggio sono i più caldi (28,2°), quindi da giugno inizia un lieve graduale calo (in agosto 27,5°), interrotto da un piccolo rimbalzo zenitale settembrino (27,6°). Media annua 27,4° (temperature tutte espresse in °C).
La diagonale che unisce Colombo a Trincomalee, sulla parte centrale della costa est, passa per le montagne più alte dell’isola ed è allineata sulla direttrice dei venti principali (SW-NE), quindi non meraviglia il regime pluviometrico diverso. A Trincomalee mancano il massimo zenitale primaverile (aprile 48 mm, maggio 53, giugno solo 25, mese più asciutto) e le grandi piogge monsoniche (siamo sottovento al SW, luglio 68 mm), mentre è notevole il massimo zenitale autunnale (ottobre 220 mm, novembre 338). Il monsone di NE, arrivando umido dal mare, porta molta pioggia ancora in dicembre (344) e a inizio gennaio (136 mm). Totale annuo di 1582 mm, ma solo 339 da marzo ad agosto, 6 mesi tutti sotto i 90 mm. Temperature: “fresco” in gennaio (26,1°), caldo in aprile (29,5°), massimo annuo, complice l’effetto foehn del monsone di SW, in giugno (30,5°, questa è l’unica parte del paese dove nei mesi più caldi si superano i 30° di media), da luglio graduale calo ai 26,1° di dicembre, passando per 28,2° in ottobre. Media annua 28,5°.
Jaffna è all’estremità nord, in quell’area dove manca ogni forma di rilievo che crei effetti stau/foehn. La piovosità ne risente ed è la più bassa del paese (1255 mm/anno, 208 da marzo ad agosto), con massimo zenitale primaverile appena accennato (aprile 55 mm, maggio 53, giugno solo 16, mese più asciutto), monsone di SW con effetti minimi (luglio 20 mm, agosto 35), picco zenitale autunnale quando il primo monsone di NE porta l’umidità dritta verso il nordest (ottobre 242 mm, novembre 371, dicembre 266), mentre diventa asciutto in gennaio (73 mm). Temperature: gennaio 25,2°, aprile 29,7°, luglio 28,3°, ottobre 27,6°, media annua 27,6°.
Kandy, città sacra, stazione collinare nell’interno (479 m), ha ovviamente più fresco: gennaio 23,6°, aprile 26,1°, da luglio ad ottobre 24,4°, anno 24,7°. Piogge abbondanti (2066 mm/anno), con minimo tardo-invernale (febbraio 66 mm, marzo 103) e massimi in giugno (204 mm) e ottobre-novembre (286 e 273 mm), ma piovosità sempre superiore ai 140 mm/mese da aprile a dicembre.
Le varietà di paesaggi, flora e fauna è impressionante, e inoltre l’isola è disseminata di resti di civiltà contemporanee ai Greci e ai Romani, vantando molti siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità inseriti nella lista Unesco. In poche ore di viaggio si passa da spiagge tropicali di palme a montagne nebbiose, incrociando laghi, fiumi, giungle e foreste. Le attività possibili sono svariate: sci d’acqua, surf, immersioni, pesca d’altura. Molti sono i punti di barriera corallina (Hikkaduwa, Trincomalee, Pigeon Island). La Foresta pluviale di Sinharaja e’ una delle poche rimaste intatte in Asia, vi crescono 170 tipi di orchidee esotiche. Le Horton Plains sono invece l’ultima foresta di montagna dell’isola; vi vivono specie animali e vegetali introvabili nel resto del mondo. Per chi ama il birdwatching, i posti da vedere sono Kumana e Wirawila, dove si possono ammirare trampolieri, ibis, pellicani, pappagalli, pavoni, parrocchetti, falchi e cicogne. Notevole anche la fauna “terrestre” (elefanti, leopardi, bufali), con molti parchi nazionali che offrono l’opportunità di osservarla, a cominciare dallo Yala National Park.
Per chi ama la storia, il Triangolo Culturale è imperdibile. Nella capitale del Buddismo, Anuradhapura, fondata nel V secolo a.C., si può ammirare l’albero sotto il quale il Buddha ricevette l’illuminazione, il più antico albero vivente documentato dalla Storia. Nelle vicinanze ci sono le Dagobas, statue del Buddha intagliate nel granito, e Polonnaruwa, la capitale medievale dello Sri Lanka. Da non perdere la roccia di Sigiriya, fortezza di roccia costruita nel V secolo a.C. Kandy, situata in una zona collinosa a 115 km da Colombo, è stata per secoli capitale del regno cingalese (fino al 1815, inizio della dominazione inglese) e tuttora è il principale centro culturale del paese. Punto focale di Kandy è il lago, con il Tempio del Sacro Dente che si trova sulla sponda nord. Il Tempio custodisce, in una teca riccamente decorata, un dente di Buddha, si dice prelevato dalla sua pira funeraria nel 543 a.C. e portato nell’isola nel IV secolo d.C., nascosto nei capelli di una principessa. La presenza della reliquia rende il luogo frequentato da pellegrini.
Lo Sri Lanka non è una scoperta recente del turismo. Gli alberghi sono ai più alti livelli. La cucina può essere indigena o internazionale. Il pesce fresco è un piatto base: aragoste, granchi, gamberetti, calamari non mancano mai nei menu dei ristoranti. Se poi volete provare i piatti locali preparatevi ad una serie di sapori decisamente originali: curry e riso, frutta esotica (mango, banane, ananas, avocado, papaia). E perchè non provare il famoso tè di Ceylon? Siti Internet da consultare per informazioni e notizie sul paese sono www.srilankaonyourown.com/indexit.htm, www.sri-lanka-tour.com, www.srilankatourism.org.