Premessa
Descrivere in chiave giornalistica il tempo che fa (siamo un giornale, non facciamo lezioni universitarie ), parlare di clima in un articolo, non è semplice, specie in questa rubrica, curata quotidianamente e rivolta ad ampie fasce di lettori.
Purtroppo si può essere fortemente fraintesi, specie quando viene affrontato il tema “anomalia e normalità del clima”.
Il Meteo Giornale cerca solo di fare informazione, non pretende di essere la voce unica di questa scienza (le fonti su Internet non mancano), ma cerchiamo solo di dare notizie e di fare approfondimenti in apposite rubriche.
L’Italia, climatologicamente è un grande Paese, un abitante di Milano mi dirà che fa caldo come se fosse estate, uno di Bressanone che il caldo è insopportabile, chi vive a Roma che il calo è piacevole, chi abita a 460 metri tra il verde dei boschi del Nord Sardegna, come il sottoscritto, che fa fresco (poco fa minima +6°C, ma in valle qui sotto appena +3°C, da me le massime fanno fatica a raggiungere i +20°C).
Ma ancora, chi vive al Sud Italia sta osservando una piacevole primavera, senza gli eccessi di caldo causati da premature ondate di caldo africano viste diverse volte gia nei mesi di maggio del passato.
Come detto, l’Italia è un grande Paese: a Palermo fa meno caldo che a Bressanone, oppure del cuore della Francia. Ma che dire ancora, che in Sardegna non si sono mai raggiunte le temperature misurate una decina di giorni fa in Scandinavia, mentre in Europa siamo ben lontani dalla calura assurda che ha interessato il sud della Siberia centrale, con massime di +35°C.
Le discussioni sul clima sono un argomento che affascina molto, ma non può essere raccontato senza sollevare il polverone delle critiche, per altro sempre costruttive.
C’è poi chi vive il clima globale dell’Italia assimilandolo a quello che osserva quotidianamente sulla sua pelle, che è convinto che l’accensione dei termosifoni o di altre fonti di riscaldamento, sono solo un’esagerazione.
Nelle poche righe di un articolo non è possibile dire molto di più, specie in quella che doveva essere una breve premessa.
Analisi del tempo che fa ed evoluzione per oggi
L’area di Alta Pressione con massimi al suolo ed in quota sull’Europa occidentale, si sono estesi all’Italia, facendo arretrare verso la Russia europea, il flusso di aria fredda proveniente dalla Scandinavia.
Ma vediamo che tempo farà in Italia oggi.
Su tutta Italia avremo condizioni di tempo soleggiato e temperature massime in graduale aumento, che sulle aree interne delle regioni settentrionali, saranno generalmente sensibilmente superiori alle medie del periodo.
Nelle ore pomeridiane non è da escludere la formazione di qualche nube cumuliforme a ridosso dei principali rilievi, specie nel Sud, ma la probabilità di rovesci sarà estremamente bassa.
La ventilazione sarà debole, generalmente di direzione variabile con brezze, anche se sul versante adriatico ed il Sud, potranno esserci venti da Nord Est.
Fattori di normalità e anomalia
La calura che viene segnalata sulle aree continentali del Nord Italia può essere considerata, in un senso statistico stretto anomala, eppure fa parte di un range di valori che vengono considerati probabili.
A maggio, la media delle minime di Milano è di +13.3°C, ma si è visto che un valore sino a +8°C può essere rilevato di frequente, così che la media delle massime di +21.8°C si differenzia notevolmente dal valori di +28.6°C considerato come massimo valore medio estremo mensile, tuttavia, temperatura relativamente anomala.
Il Collegio Romano, indica per Roma un range di valori considerati normali per le minime di +11.2°C/+19.7°C e per le massime di +17.5°C/+28.5°C.
Si tratta di un notevole range, con una flessibilità di valori di oltre 8°C per le minime e 11°C per le massime.
Quanto si parla di anomalia e normalità climatica, vi sono varie scuole di pensiero o opinioni a tal proposito molto differenti, ma alcune troppo rigide, così che l’anomalia diverrebbe costante fattore del nostro clima.
L’evoluzione
Purtroppo le proiezioni sono “spiacevoli” non voglio fare allarmismi o essere vittima dell’eccesso di previsioni peggiorative sovente proposte dai modelli matematici, ma le anomalie climatiche della circolazione in quota determineranno un fase di forte instabilità atmosferica che ci investirà per tutta la fine del mese di maggio, con il rischio che prosegua per i primi giorni di giugno.
La definizione di “evoluzione spiacevole” mi viene spontanea, ormai l’estate è imminente ed i periodi anticiclonici degli ultimi tre mesi sono stati senza dubbio decisamente inferiori della media climatica più flessibile.
Il riscaldamento in corso contrasterà con le masse d’aria fredda provenienti dalle regioni artiche e avremo temporali che non di raro saranno accompagnati da grandine, colpi di vento, se non trombe d’aria.
Si tratterà di eventi circoscritti, non ci sarà maltempo diffuso, ma tuttavia si ha l’impressione che alcuni aspetti climatici veduti nell’estate 2002 si stiano per ripetere, anche se per un breve periodo.
Per intenderci, non sto affermando che avremo un’estate simile a quella del 2002, ma solo che l’instabilità atmosferica attesa a breve è insolita come alcuni eventi visti quell’estate così vicina a tutti.
Una riflessione
Ho detto già abbastanza, ma per finire posso solo concludere dicendo che le linee di tendenza del tempo saranno dannose per l’agricoltura e ai tanti lettori che svolgono l’attività in questo settore, darò un occhio di riguardo.
Negli anni ’50 e ’60, situazioni meteo di forte instabilità atmosferica, erano ricorrenti agli inizi della stagione estiva, ma poi il tempo si stabilizzava con lunghi periodi di bel tempo.
Il clima è soggetto a fluttuazioni continue, non sarà quindi il caso di considerare i dati statistici con maggiore flessibilità?