Bassa Pressione in graduale indebolimento
Che si sia passati dall’estate all’autunno è sotto gli occhi di tutti. Vi sono aree della penisola ove le temperature sono calate anche di 15 gradi, v’è necessità di abiti più pesanti, la notte ed al mattino si respira aria novembrina. Ma quel che stupisce è la rapidità con cui è avvenuto il cambiamento, l’irruenza dell’aria fredda è stata tale che i fenomeni, come del resto l’ingresso perturbato, si siano rivelati violenti, talvolta imprevedibili.
Rammentiamo infatti che lo sviluppo dei temporali è qualcosa di relativamente imprevedibile, si possono studiare le condizioni a contorno, le ideali affinché ciò possa accadere, ma non è detto che poi si manifestino. E’ difficile stabilirne l’esatta traiettoria, così come l’intensità. Sappiamo che in molte regioni vi sono stati danni, anche pesanti: allagamenti, tetti scoperchiati, alberi abbattuti, torrenti in piena. E’ caduta la neve, nono abbondante, non siamo in inverno, ma cadrà ancora oggi, anche in Appennino. E le quote non si rivelano certo proibitive, si consideri che l’aria attesa è d’estrazione artica e proverrà dalla Russia europea.
Tuttavia, lo si evince chiaramente in sede titolare, è atteso un lento ma progressivo miglioramento, che inizierà ad interessare le regioni settentrionali. L’area di Bassa Pressione si sta portando in direzione dei Balcani, ove permarrà per gran parte della settimana, alimentata da un flusso di fredde correnti settentrionali. Si dovrà patire dell’instabilità al sud e lungo la fascia adriatica, ma sino a martedì. Da sudovest, infatti, ecco affacciarsi un promontorio anticiclonico, la cui traiettoria andrà seguita nel corso degli aggiornamenti giornalieri.
Il sole tornerà al nord e regioni tirreniche, ancora instabilità al sud
Lo abbiamo detto in precedenza, la naturale evoluzione orientale perturbata segnerà una crescita nei valori di pressione, ad iniziare dai mari di ponente. Le ampie schiarite avvolgeranno il nord, la Sardegna, le regioni alto e poi medio tirreniche. Ma domani, specie al mattino, dovremo fare i conti con l’instabilità che dall’Emilia Romagna si estenderà verso la Sicilia. Non mancheranno temporali, rovesci, localmente intensi. Non è da escludere che l’aria fredda, in quota come al suolo, possa generare celle temporalesche anche in aree che attualmente non vengono valutate dai modelli precipitativi.
E’ quel che accadrà anche martedì, ma noteremo una progressiva attenuazione della fenomenologia in Adriatico e su parte del sud, ove comunque insisteranno locali rovesci. Altrove, invece, temperature in ripresa e tanto sole.
L’alta pressione si affaccerà a sud, ma permarrà un’area perturbata, fredda, sui Balcani
Lo abbiamo detto, il percorso settimanale ci guiderà attraverso un generale miglioramento. Rispetto agli editoriali precedenti viene dato meno peso all’area perturbata che si getterà sulla penisola iberica. Ciò significa che il tempo non volgerà verso un nuovo peggioramento, ma si manifesta una nuova possibilità evolutiva.
Una vasta cella anticiclonica, infatti, presente sulla Scandinavia, andrà a congiungersi con l’alta pressione oceanica, formando un ponte con asse nordest-sudovest. Aria fredda di estrazione artica scorrerà verso l’Europa orientale e parte di quella centrale, sui Balcani permarrà un’area di Bassa Pressione a carattere freddo.
Dopo un temporaneo aumento delle temperature, che potrà comunque rivelarsi sensibile sulle isole ed al sud, ecco giungere nuovamente correnti da nordest, tali da enfatizzare condizioni climatiche autunnali nel corso del week end.
Il tempo, tutto sommato, seppure fresco si manterrà buono
Ciò che conta è stabilire se potranno o meno esservi nuove precipitazioni. Alla luce degli aggiornamenti modellistici odierni pare che il sole si mantenga protagonista. E’ vero, torneranno venti settentrionali, lo abbiamo detto, ma alla luce del clima attuale non si verranno a creare quelle condizioni di marcati contrasti termici tali da generare imponenti fenomeni da instabilità.
Tuttavia, a dispetto delle previsioni, non è da escludere la formazione di celle temporalesche in particolare lungo la catena appenninica, mentre i fenomeni vengono dati localmente sulle Alpi, Sicilia e qualche area meridionale. Sarà autunno, insomma, non sono soltanto le piogge a far sì che la stagione si faccia ammirare. Temperature, venti, ma anche sole, sono ingredienti che segnano l’imminente passaggio astronomico.