L’immagine dal Satellite descrive molto bene lo scenario attualmente in atto, con una lunga distesa nuvolosa protesa dalle Isole fin verso il Mar Nero. Il lungo corridoio nuvoloso descrive una forma arcuata e delinea la fascia di confluenza fra l’aria più mite ed umida oceanica rispetto a quella molto fredda che dal Mare di Norvegia si sta portando con decisione sul cuore dell’Europa Centro-Orientale.
Le piogge sono presenti al momento su gran parte dell’Europa Centrale dei versanti esteri dell’Arco Alpino, con bufere di neve confinate a quote medio-alte. Il fronte nuvoloso preme decisamente oltralpe, con locali sfondamenti della fenomenologia verso la Val d’Aosta e l’Alto Adige: su quest’ultima si hanno importanti sconfinamenti delle precipitazioni sulla Val Venosta, ma la quota neve per il momento si mantiene al di sopra dei 1300-1500 metri.
Parte della nuvolosità (in prevalenza cirri ed altostrati) transita anche sulle regioni settentrionali e ci riferiamo a quella in scorrimento alle alte quote legata alla corrente a getto. Il grande freddo risulta ubicato poco più a nord, ma va marciando molto velocemente verso sud. L’inverno vero ha preso decisamente possesso di tutta la Penisola Scandinava, ove si trova il nucleo del vortice d’aria fredda in quota con temperature generalmente sottozero. I valori termici stanno precipitando attorno agli zero gradi anche sulla Danimarca ed i Paesi Bassi.
Il nostro Paese risente al momento della protezione del baluardo alpino, ove si stanno ammassando le nubi legate alla parte più anteriore del flusso d’origine polare, ma l’aria più fredda comincerà a valicare inevitabilmente la barriera montuosa tra la fine della giornata odierna e l’inizio di quella di Sabato, anche se i nuclei più rigidi saranno deviati ad est della Penisola. Nel frattempo un’insolita mitezza caratterizza lo scenario su buona parte del Paese, ma era in previsione così come i venti in notevolissimo rinforzo su alcune zone, a causa di un incisivo gradiente barico sostenuto da un’ansa depressionaria in Val Padana, sottovento alle Alpi.
Questa zona di Bassa Pressione, contrapposta a valori di pressione più elevati oltralpe, risulta essere la causa delle forti raffiche di Foehn che stanno spazzando alcune vallate, in particolare della Val d’Aosta e del Piemonte. In queste zone è maggiormente evidente la scaldata innescata dal favonio, con sbalzi termici notevoli, tanto che su alcune aree si sono toccati i 15 gradi a 1000 metri d’altitudine. L’effetto del favonio raggiunge anche parte della Val Padana, con ben 19 gradi raggiunti a Torino.
Venti molto sostenuti occidentali stanno oramai investendo gran parte del Centro-Sud della Penisola, con nuvolosità a tratti compatta addossata al Levante Ligure, ai versanti tirrenici ed alle zone esposte delle Isole Maggiori. Non mancano brevi piovaschi, più consistenti sull’Alta Toscana e sulla fascia costiera della Calabria.
Cieli più liberi da nubi sui versanti adriatici, ove le correnti da sud/ovest discendono come Garbino lungo buona parte della Riviera Adriatica, con valori di 18 gradi in Romagna, ma si toccano ben 20 gradi sulla costa abruzzese e su alcune località pugliesi. Le raffiche più impetuose investono il Tirreno, ove si vanno accentuando delle forti mareggiate in direzione della fascia tirrenica estesa dalla Campania alla Calabria. Ancor più violento il Maestrale in Sardegna, a raffiche superiori ai 100 km/h in mare aperto, ma ancora tutt’altro che freddo.
L’incursione fredda attesa nel pieno del week-end porterà vento e freddo come i principali protagonisti. Mancheranno i fenomeni, anche se non si esclude una lieve possibilità di brevi rovesci di neve fino a quote basse in veloce passaggio lungo le zone appenniniche dall’Abruzzo alla Puglia Garganica. All’inizio della prossima settimana nuovi peggioramenti si profilano all’orizzonte, con freddo che si manterrà soprattutto sul Nord Italia.