Quest’inizio settimana vede ancora protagonista, sul bacino centrale del Mediterraneo, un flusso di correnti relativamente fredde e moderatamente instabili, richiamate da una ruota depressionaria presente sull’est Europa. Le temperature si mantengono sottomedia, con le prime nevi della stagione su Alpi ed Appennino Centrale a quote insolitamente basse, attorno ai 1500 metri.
Il ponte di Alta Pressione sul Nord Europa ha fatto in modo di catturare verso ovest l’area ciclonica balcanica (moto retrogrado), con un nocciolo ciclonico in quota sospinto nella giornata odierna in direzione dell’Arco Alpino Orientale. Tale situazione sta determinando un ulteriore cedimento dei geopotenziali sul Mediterraneo Centrale, ma persino sul settore occidentale, ove si sta generando una contrapposizione con un’area depressionaria (cut-off) dalle caratteristiche diverse, centrata sulla Penisola Iberica.
La confluenza delle correnti più fredde, in scorrimento sui nostri mari, con quelle più umide e miti d’origine algerina in risalita verso la Penisola Iberica, sarà la causa del peggioramento atteso per i prossimi due giorni sulle regioni meridionali, in particolare lungo le Isole Maggiori. La linea di convergenza, attualmente posizionata sul Mediterraneo Occidentale, tenderà a rinvigorirsi e spostarsi verso est, determinando una ciclogenesi al suolo in transito dalle Baleari verso la Sicilia.
Questo tipo di genesi di aree di maltempo sul Mediterraneo restano sempre piuttosto insidiose, poiché i modelli raramente possono essere in grado di indicare, con un certo anticipo, la possibilità di fenomenologia piuttosto violenta associata alla genesi di sistemi temporaleschi particolarmente consistenti.
Prendendo come riferimento il modello GFS, non si prevedono accumuli pluviometrici esorbitanti sia per domani che dopodomani, ma si può cercare di capire dove la perturbazione potrà colpire in maniera più vigorosa, sebbene non vada sottovalutato il fattore orografico, visto con molta marginalità dal modello globale. Va tenuto bene in conto un importante fattore, ovvero che il Mar Mediterraneo resta un serbatoio d’energia notevolissimo in questo periodo e già ha mostrato il suo contributo nelle recenti azioni perturbate.
Una seconda area perturbata mediterranea, ancora generata dallo scontro fra masse d’aria fredde dell’Est Europeo e quelle più temperate d’origine sub-tropicale oceanica, potrebbe prender vigore immediatamente dopo, colpendo le medesime zone ad iniziare dalla Sardegna. La configurazione barica non subirà infatti nessuna particolare variazione.
La circolazione fresca orientale potrebbe subire un’attenuazione sul finire della settimana, quando vi sarebbe l’interruzione dello scorrimento degli impulsi freschi ed instabili provenienti dall’Est Europeo. In tale frangente, secondo una comune visione delle GFS e delle ECMWF, vi sarebbe l’abbassamento dei barici sull’Europa Centrale, ma anche una concomitante risalita del cuneo altopressorio sub-tropicale sul bacino del Mediterraneo.
La circolazione depressionaria sull’Est Europeo perderebbe rilievo, mentre il flusso oceanico, ancora bloccato in aperto Atlantico, cercherà di trovare un varco a sud con una debole saccatura in avanzamento sulla Penisola Iberica, che sarebbe alla base del rialzo dei geopotenziali sulle nostre regioni.