L’estate italiana è spesso associata a giornate soleggiate, località balneari e vacanze estive. Tuttavia, negli ultimi anni, un fenomeno meteorologico estremo sta diventando sempre più comune: la canicola africana. Questo termine si riferisce a intensi e prolungati periodi di caldo, con temperature che possono oltrepassare i 40 gradi Celsius. Ma cosa provoca precisamente la canicola africana e perché sembra essere in aumento?
Origine e definizione della canicola africana
La canicola africana rappresenta un fenomeno meteorologico caratterizzato dal trasferimento di masse d’aria calda e secca provenienti dal Sahara. Questi spostamenti verso nord avvengono grazie ai venti meridionali, attivati da specifiche configurazioni atmosferiche come l’espansione dell’anticiclone subtropicale africano verso l’Europa meridionale e, di conseguenza, l’Italia.
Durante questi episodi, le temperature subiscono un rapido incremento e rimangono elevate per periodi prolungati, spesso causando disagi fisici alla popolazione, nonché problemi ambientali e sanitari. Le notti tropicali, dove le temperature minime non scendono sotto i 20°C, diventano più comuni, rendendo il riposo difficoltoso e incrementando i rischi di disidratazione e colpi di calore.
Fattori scatenanti della canicola africana
Diversi elementi concorrono all’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore in Italia:
- Variazioni del meteo globale: Uno dei principali driver è il cambiamento del meteo globale. L’aumento delle temperature medie altera i modelli atmosferici, rendendo più frequenti e intense le ondate di calore. Gli studi mostrano che le emissioni di gas serra riscaldano l’atmosfera, aumentando la frequenza e la durata di questi eventi estremi.
- Modifiche nella circolazione atmosferica: Le variazioni del meteo globale possono influenzare i sistemi di alta e bassa pressione, alterando la circolazione atmosferica. Questo favorisce una maggiore espansione e persistenza degli anticicloni subtropicali, responsabili del trasporto delle masse d’aria calda verso l’Europa.
- Isola di calore urbana: Le aree urbane subiscono maggiori incrementi di temperatura rispetto alle zone rurali a causa del fenomeno dell’isola di calore urbana. Superfici artificiali come asfalto e cemento accumulano e rilasciano calore più lentamente rispetto alle superfici naturali, contribuendo a temperature più alte in città durante le ondate di calore.
- Diminuzione delle precipitazioni: Le ondate di calore spesso coincidono con periodi di siccità. La riduzione delle piogge diminuisce l’evaporazione, un processo che normalmente aiuta a raffreddare l’aria. Con meno umidità nel suolo, l’aria si riscalda più facilmente.
Effetti e impatti della canicola africana
L’incremento delle ondate di calore comporta numerosi impatti negativi. Tra i più rilevanti vi sono i rischi per la salute umana, soprattutto per gli anziani e le persone affette da patologie croniche. Inoltre, le ondate di calore causano danni agricoli, riducono la produttività lavorativa e aumentano il consumo di energia per il raffreddamento, intensificando ulteriormente le emissioni di gas serra.
In Italia, la canicola africana rappresenta una sfida crescente, rispecchiando le tendenze globali di una mutazione del meteo su scala mondiale. Comprendere le cause di questo fenomeno e attuare misure efficaci per mitigarne ed adattarne gli effetti sono fondamentali per proteggere la salute pubblica, l’ambiente e l’economia del Paese. Solo attraverso un impegno concertato e l’implementazione di politiche sostenibili, sarà possibile affrontare con successo le sfide poste dalle sempre più frequenti ondate di calore.