Possiamo dirlo: l’Inverno non ci sarà. Non prendiamoci in giro, non è certo un’irruzione artica di 2-3 giorni a cambiare le sorti di una stagione così insulsa.
Sì, a metà della prossima settimana crolleranno le temperature ma crolleranno per un semplice motivo: si passerà dal caldo anomalo della Primavera anticipata al normalissimo freddo invernale. Sì, perché qui non si sta parlando di un’ondata di gelo stile “Siberian Express”, qui si sta parlando di una normalissima “Articata”. Ma lo sbalzo termico enorme, in alcuni casi sino a 20°C, giustifica in qualche modo i titoloni roboanti di questi giorni.
Non è questo il punto, il punto è un altro: quest’anno l’Inverno non è esistito. Né in Italia né sulla stragrande maggioranza delle nazioni europee. Anzi, spesso si è letto o sentito parlare del clima estremamente mite che ha attanagliato il vecchio continente. Ed allora sì, dobbiamo preoccuparci di una vera e propria emergenza meteo climatica. Perché di emergenza si tratta.
Andare avanti in questo modo è inconcepibile, perché la mancanza di una stagione non può essere archiviata come casualità. Ormai sono tanti, troppi anni che il freddo si fa desiderare ma quest’anno è qualcosa d’incredibile. Fatevi un giro nelle numerosissime webcam delle località appenniniche più note, non vedrete un briciolo di neve se non sui rilievi più alti. Vi sembra normale? Se questa per voi è normalità basta, ci arrendiamo.
Per noi non lo è e vi diciamo di più, è una situazione preoccupante. D’estate fa sempre più caldo, d’inverno il freddo è un’utopia, in autunno arrivano le alluvioni, in primavera le tempeste e le burrasche. C’è qualcosa che non va, ma forse tutto ciò fa parte della normalità meteo climatica del nuovo millennio.
Forse dovremo farcene una ragione, forse dovremo rassegnarci a convivere con le follie del tempo. O forse no. Forse abbiamo ancora i supplementari, prima che i rigori sanciscano definitivamente il termine della partita. Magari è il caso di provare a recuperare il risultato, magari è il caso di provare a vincere questa dura battaglia. Perché in futuro, un futuro neppure così troppo lontano, le follie meteo climatiche potrebbero essere ben altre. Allora sì che potrebbe essere troppo tardi.
Ma nel frattempo prendiamoci questo “non Inverno”, forse ce lo siamo meritati.