Dopo la breve sfuriata fredda di origine Balcanica, che ha interessato nella giornata di ieri le estreme regioni meridionali, nella giornata odierna un modesto promontorio Anticiclonico ha consentito un miglioramento generalizzato su gran parte delle regioni.
Al seguito dell’irruzione fredda e secca, la ristabilizzazione atmosferica immediata ha determinato un forte calo termico delle temperature minime della scorsa notte, specialmente nelle aree che hanno beneficiato maggiormente di calme di vento e inversioni termica.
Quindi le temperature minime più rigide non hanno riguardato i versanti Adriatici e il meridione, ma piuttosto i versanti tirrenici, specialmente le vallate Appenniniche e le pianure del nord Italia, ove si è ripresentato il fenomeno della nebbia, in alcune aree a carattere di persistenza anche nelle ore diurne.
Un miglioramento assai effimero, in considerazione del fatto che il flusso Atlantico si appresta a un rapido abbassamento di latitudine, e l’Italia si troverà già domani crocevia tra una perturbazione ora protesa dall’Inghilterra fino al nord delle Alpi, ed un’altra perturbazione sulla Penisola Iberica, sospinta da correnti occidentali più temperate.
La parte avanzata del fronte perturbato, che giunge fino al versante nord delle Alpi, è collegata all’approfondimento verso sud del nucleo gelido del vortice Polare Scandinavo, che sta trascinando aria fredda e instabile verso il Regno Unito e le coste Europee che si affacciano sul mare del Nord, in particolare Danimarca, Paesi Bassi e nord della Germania.
Da notare le temperature rigidissime nel nord della Russia Europea, con minime stamane che sono scese fino localmente a 40 gradi sotto lo zero, valori finalmente di svariati gradi al di sotto della media del periodo.
Ed un’importante discesa d’aria polare è in corso anche sulla parte centro-orientale degli Stati Uniti, zone assai più esposte dell’Europa alle massicce invasioni d’aria polare.
Tuttavia, per il nord Emisfero attualmente non sono più così predominanti in maniera schiacciante le anomalie di caldo, che anche a Gennaio avevano avuto la meglio.
Per quanto concerne l’Italia, non è da attendersi l’influenza diretta dell’aria fredda artica che sta scendendo di latitudine sul nord Europa, tuttavia lo scontro fra l’aria più fredda che permarrà oltralpe, e quella più mite richiamata dall’Oceano, favorirà condizioni instabili-perturbate.
Nelle ore centrali di domani avremo la probabile genesi di un minimo barico al suolo nei pressi del mar Ligure, con la linea d’instabilità proveniente da ovest e ospitata in una prima ondulazione depressionaria che si affaccerà verso la Sardegna e la Corsica.
Nel contempo, i fronti di demarcazione dell’aria Artica associata al Vortice freddo sulla Scandinavia, giungeranno fino ai limiti delle Alpi, ma non scavalcheranno tale barriera.
In particolare, gli apporti pluviometrici più rilevanti sono attesi sul Tirreno e su certi settori del nord maggiormente esposti al flusso di correnti da W/SW, in primis il Levante Ligure. E giungerà finalmente anche la Neve sull’arco Alpino, a quote intorno ai 1000 metri in una prima fase
Il seguito della settimana vedrà la predominanza di una serie di onde Atlantiche, pilotate dal Vortice Canadese in rafforzamento, anche se l’entità d’ingresso sul Mediterraneo resta tuttavia incerta e da valutare passo.
Fra le incognite che condizioneranno la seconda parte della settimana, anche la possibile genesi di un Alta Pressione termica fra Scandinavia e Russia Europa, con l’aria fredda associata che potrebbe anche interagire con il flusso oceanico atteso in intensificazione alle nostre latitudini.