L’energia per la produzione ha subito un aumento più limitato di quella usata per alimentare le esigenze per dare confort e benessere termico.
Nei luoghi di lavoro, hobby, abitazione l’utilizzo di qualsiasi sistema per riscaldarsi è una consuetudine. Da qualche anno vengono riscaldati i marciapiedi, le verande esterne dei bar, ristoranti.
Difficilmente vengono osservati i valori massimi di temperatura suggeriti da norme anche severe che prevedono sanzioni amministrative.
Se alloggiate in Hotel avrete temperature così temperate da dove indossare solo una maglietta, e magari fuori ci sono 0°C. Nel Centro Commerciale, dove i visitatori portano abiti pesanti, gli oltre 20°C dei corridoi sono uno spreco, oltre che un pericolo per la salute. Questi sono solo alcuni esempi.
I Paesi occidentali sperperano energia non solo per riscaldarsi: ogni estate fanno un utilizzo massiccio per raffreddare gli ambienti, tanto che i picchi massimi di consumi si toccano durante la stagione calda.
Negli anni ’70 e ’80, si rischiavano il black out durante le ondate di freddo per l’imponente uso di stufe elettriche. Nelle ultime estati i black out sono stati causati dall’uso record di climatizzatori.
Cambiano gli usi e le abitudini dei Paesi ricchi, tuttavia anche in quelli in via di sviluppo i consumi di energia sono in crescita.
In questi giorni si parla diffusamente di vicine calamità climatiche, di disastri ambientali che deriverebbero da un incremento della temperatura del Pianeta.
Premesso che la crescita delle temperature non sarà uguale per tutte le località, c’è chi fa ipotesi non solo disastrose per il futuro.
Innanzitutto, con inverni più miti si ridurrebbero i consumi di energia come sta succedendo quest’anno. Il risparmio sarebbe considerevole.
Con un minore utilizzo di energia avremo anche meno inquinamento, con una riduzione enorme delle emissioni di gas serra.
Il rischi più rilevante sono causati dalle estate calde. Se il riscaldamento sarà modesto, diciamo 2°C e non 4°C ed oltre come previsto dai modelli climatici, le conseguenze seppur non facilmente prevedibili, potranno non essere così drammatiche.
Con la salita della temperatura di 1,5°C negli ultimi 150 anni non ci sono stati disastri planetari.
Nella piccola Italia, laddove si parlava di desertificazione imminente, parliamo del Sud e delle Isole, si è avuto un incremento delle piogge estive, e mentre il caldo ha toccato l’apice, da queste parti è crollato il numero di giorni con temperature massime oltre i +40°C. Tutto ciò sarà casuale? Anche questo è solo un esempio fra tanti che potremo proporre.
L’aumento delle temperature estive ha innescato un incremento notevole dei consumi energetici, mentre nessun Governo si lamenterà degli inverni miti, specie in Europa.
La crescita della temperatura favorisce nuove colture sui terreni fertilissimi dell’Europa centrale e della Francia, in aree dove l’agricoltura viene praticata in maniera intensiva. Tutto ciò può incentivare l’economia di questi Paesi.
Ma se un inverno mite ha offerto vantaggi all’Europa, per gli Stati Uniti si è rivelato un business. In queste zone gli inverni hanno l’abitudine di scortare aria gelida dall’Artico verso le grandi pianure, ed in particolare la regione dei Grandi Laghi e quella popolatissima della costa del nord est degli USA. In gran parte del Paese c’è stato un crollo record dei consumi di energia per il riscaldamento.
Le condizioni climatiche meno avverse rispetto alla norma, hanno favorito l’agricoltura, con un incentivo all’economia non trascurabile.
Negli anni della Guerra Fredda, quando molto erano top secret, si ipotizzava di cambiare il clima delle regioni temperate. Si volevano ridurre gli estremi freddi dell’inverno per favorire un rinforzo delle economie di USA, Europa e URSS.
L’aumento della temperatura porterà nuovi business, nuove attività, nuovi servizi. La Società contemporanea sfrutterà ogni avversità, sempre che essa sia prevedibile.
Ma dalla crescita termica deriveranno moltissime complicazioni con l’innesco di un clima bizzarro. L’argomento è complicato, ampio, infinito. Esiste una moltitudine di teorie, e adesso anche progetti da parte delle autorità più potenti della Terra per affrontare il clima che cambia.