L’inverno 2019-2020 sta finendo senza colpo ferire, ma anzi con un meteo spesso e volentieri orribile per la stagione.
Tantissime le delusioni, davvero poche le occasioni di freddo in questa stagione: febbraio sta proseguendo sui binari di mitezza dei due mesi che l’hanno preceduto, ovvero dicembre e gennaio.
Le anomalie meteo climatiche di questo infausto inverno sono epocali, intense e soprattutto vaste: non c’è traccia in epoche recenti di un’estensione territoriale simile.
È una situazione grave, drammatica: sono segnali inequivocabili di un clima che cambia. Se da un lato un solo episodio non giustifica il riscaldamento globale, dall’altro il continuo susseguirsi di anomalie termiche sì.
Per limitare queste ultime, alla fine di quest’inverno servirebbe un periodo decisamente freddo, ma in questo momento non solo non è previsto, ma sarebbe anche particolarmente dannoso, in quanto la vegetazione già agli albori (come se fossimo a inizio marzo, anziché a inizio febbraio) subirebbe più danni che benefici.
Ricordiamo infatti che le gelate tardive e le ondate di freddo succedute ad un inverno troppo mite hanno provocato sempre molti danni sulla vegetazione, soprattutto nei decenni e secoli passati erano molto temute. In questo momento, pertanto, paradossalmente sarebbe meglio che non ci sia freddo tardivo, quanto piuttosto una fase meteo piovosa, quella sì che manca da parecchio tempo.
Ma nelle tendenze meteo a medio e lungo termine non c’è traccia di vere e proprie ondate di maltempo: si continuerà così, su un binario morto…
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