Fugit inreparabile tempus!
Il sommo Virgilio mi ritorna in mente se penso a come sta trascorrendo questa prima fase della stagione invernale, statica e snervante.
Il promontorio anticiclonico provocherà un innalzamento delle temperature ben oltre i valori stagionali, prolungando l’attesa di un primo vero cambio meteo-climatico.
La risalita termica sarà notevole poichè gran parte della spinta meridiana sarà donata da una matrice nord-africana; questa condizione sinottica è il risultato apprezzabile degli scenari globali ed europei a livello teleconnettivo e, di riflesso, barico.
Ad un più attento studio delle mappe meteorologiche, si pone in evidenza la consueta disposizione degli elementi, frutto di una situazione teleconnettiva non congeniale.
L’Hp ed il Vp intensi nelle loro sedi d’origine (rispettivamente 30° e 60° parallelo) sono frutto di un mix sinottico-teleconnettivo evidente ed interessante. Come possiamo appurare dalle carte entro le 72-96 ore
è sempre presente la falla barica a sud-ovest del Portogallo che attira masse d’aria d’estrazione polare in pieno Atlantico, favorendo la risalita altopressoria nel cuore del Mediterraneo. Questa condizione climatica è lo specchio degli index NAO ed AO in fase positiva, con difficoltà di formare un pattern scandinavo e di porre le basi per blocchi altopressori (vedi Ponte di Wejkoff) spesso necessari per le retrogressioni di aria fredda orientale.
Negli ultimi tempi abbiamo notato una attività intensa delle zone tropicali, con annesse risalite pressorie; questo è dovuto ad un ITCZ che si è spinta oltre la fascia media di interazione e da una alterazione della Cella di Hadley dovuta, ad esempio, sia all’ITCZ che alla MJO, quest’ultima non in grado (per troppo tempo) di provocare le condizioni atte allo spostamento di masse d’aria più calde verso nord, in grado (successivamente) di determinare onde di Rossby più profonde.
La Madden Julian Oscillation (MJO), in breve, è una oscillazione ciclica del tempo nella fascia intertropicale, attiva tra la zona indo-asiatica sino al Pacifico. E’ composta da zone ad elevata convettività ad altre con moti atmosferici deboli, con movimento ovest-est. Essa viene osservata attraverso l’indagine OLR (radiazione infrarossa emessa dal top nubi), velocità potenziale a 200hPa (dove vengono messe in evidenza le zone convergenti e quelle divergenti ed i venti ad 850hPa, dove viene osservata la ventilazione nei bassi strati per individuare l’attività stagionale(si preferiscono moti occidentali).
Infine vi è la rappresentazione grafica dei vari step che compie nel ciclo dei 30-60 giorni; ci stiamo per avvicinare, attualmente, in fase 6 (seppur con dei dubbi).
Ciò potrebbe essere positivo per l’ondulazione di qualche onda rossbyana, in attesa che l’index passi in fase 7 cosa che, se avvenisse entro i tempi, potrebbe coincidere con l’eventuale cambio circolatorio di fine mese.