Significativi accumuli di pioggia congelantesi hanno avuto luogo tra venerdì e sabato in parte delle pianure centrali e nel Midwest, negli USA. Oklahoma City, Tulsa, Chanute e Wichita (Kansas), Sedalia e St.Louis (Missouri), Quincy (Illinois) sono state tutte interessate al fenomeno, localmente definito come “ice storm”, ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Localmente lo spessore del ghiaccio ha raggiunto i 4 cm. Molti alberi e linee elettriche sono caduti sotto il peso del ghiaccio. A Oklahoma City per gran parte del sabato è caduta pioggia congelantesi con una temperatura intorno ai -6°C. Dopo una pausa nella notte, il fenomeno è ripreso domenica mattina, sempre con temperatura intorno a -6°C. A Wichita, alle 9 di mattina di sabato la pioggia congelantesi è caduta persino con una temperatura di -10°C, poi ha lasciato il posto alla neve.
Vediamo la genesi del fenomeno. Al di sopra del cuscino di aria gelida portata dall’irruzione di cui abbiamo più volte scritto sul Meteogiornale vi è stato uno scorrimento di aria calda e umida proveniente dal Golfo del Messico.
Alle 0 GMT di domenica (pomeriggio del sabato in Oklahoma) a Lamont, poco a nord di Oklahoma City, avevamo -6,9°C al suolo (317 metri), -10,5°C e ur del 100% a 715 metri, -5,7°C e ur del 100% a 1001 metri, 4,0°C e ur del 100% a 1488 metri (850 hpa), 6,4°C e ur del 91% a 1861 metri, 4,4°C e ur del 56% a 2532 metri. Intorno ai 3000 metri ci si imbatteva in aria secca, con ur 27% e 1,0°C a 700 hpa (3069 metri).
Molto freddo domenica 14 gennaio in California. La mattina si è presentata gelida a Oakland, presso San Francisco, dove si è scesi a -2°C. Gelate anche nella caldissima zona desertica fra California e Arizona, come a Needles (scesa sotto i -4°C) e Palm Springs (vicina ai -4°C).
Eccezionali -3°C a Yuma, al confine tra Arizona e Messico, la mattina del 14 gennaio, vicino al suo record storico di temperatura di -5°C del 24 gennaio 1937, incredibile la massima di ieri di soli 8°C ,anch’essa a un passo dal record assoluto del 13 dicembre 1932, l’unico giorno della sua storia in cui venne imbiancata dalla neve.
-24°C domenica mattina a Flagstaff, Arizona, che ha media delle minime di gennaio di -6°C. Massima ieri di soli 6°C nella normalmente rovente Bullhead City, uno dei luoghi abitati più caldi del mondo, la cui media delle massime di gennaio è 17°C.
Oltre il confine, davvero notevole la massima della città messicana di Mexicali di sabato 13 gennaio, quando non è e riuscita a toccare i 10°C. I 9°C registrati si pongono 12°C al di sotto della media delle massime di gennaio.
Recentemente piogge molto intense hanno interessato l’area tra Malaysia e Indonesia, come abbiamo più volte scritto. E’ risultata coinvolta nei fenomeni intensi anche Singapore, dove venerdì 12 gennaio sono caduti 120 mm, mentre 275 mm sono caduti in 6 giorni, fra lunedì 8 e sabato 13 gennaio.
Vento forte in Europa centrale e sul Baltico domenica 14 gennaio. Nel segnalare le raffiche più intense registrate, aggiungiamo che si tratta di dati aggiornati alle 18 GMT. In Danimarca, toccate le 81 miglia orarie (130 km/h) a Tyra Oest, 75 a Hammerodde/Bornholm, 71 a Copenaghen. In Polonia, 70 miglia orarie a Leba, 67 a Hel e Ustka, 65 a Danzica. In Germania, 83 miglia orarie toccate sulla vetta del Brocken (m 1142), ma anche 81 miglia orarie a List/Sylt, 71 a Kap Arkona, 70 a Kiel.
In Lituania, 60 miglia orarie raggiunte a Klaipeda e 54 a Palanga, entrambe sulla costa, come costiera è la lettone Liepaja, anch’essa arrivata a 60 miglia orarie. Nel sud della Svezia, 69 miglia orarie a Kalmar, 66 a Norrkoping, 62 a Vaxjo, 61 a Goteborg.
Vento fortissimo anche in Norvegia. Nel paese scandinavo si sono addirittura toccate, nella raffica più intensa, le 108 miglia orarie allo Slatteroy Fyr, 89 a Utsira, 71 a Bergen, 63 a Stavanger.