L’elemento saliente a breve termine.
Il rafforzamento della depressione d’Islanda porterà un temporaneo promontorio anticiclonico stabilizzante in direzione della nostra Penisola. Tuttavia avremo l’isolamento di una vasta circolazione ciclonica in quota sulla Penisola Iberica.
L’elemento saliente a medio termine.
Depressione che, ad inizio settimana, porterà un peggioramento del tempo in rapido scivolamento verso Sud, mentre un altro potrebbe raggiungerci, incisivo, tra metà della nuova settimana e l’inizio del weekend prossimo venturo. Intermezzo tra i suddetti peggioramenti, solita pausa anticiclonica.
L’elemento saliente a lungo termine.
Potrebbe proseguire il trend ondulatorio dettato dall’attività del ramo candese del Vortice Polare, mentre tra Scandinavia ed Artico Russo potrebbe consolidarsi un gelido campo anticiclonico, con forte raffreddamento sulla porzione continentale della Russia.
Il trend a lungo termine:
Tale scenario deporrebbe a favore di altre fasi di tempo instabile-perturbato, in seno all’intenso flusso di correnti occidentali a cavallo delle onde oceaniche più o meno pronunciate. Verrebbe così confermato un inizio primaverile all’insegna del clima tutto sommato mite ma discretamente piovoso.
Elementi di incertezza: Si conferma, a livello di piani alti dell’atmosfera, una netta differenziazione dei rami prinicipali del Vortice Polare: quello canadese e quello Russo-Scandinavo.
Il disturbo provocato dall’isntrusione di un anticiclone a latitudini artiche porterà l’abbassamento di latitudine, con moto retrogrado Est-Ovest, del ramo siberiano. Il gelo potrebber così raggiungere la Russia Europa e l’Europa Settentrionale in genere, con non trascurabili possibili ripercussioni anche a latitudini meridionali.
Fattori di normalità climatica:
Poco da aggiungere rispetto a quanto detto nel corso del precedente editoriale. Prosegue la fase termicamente sopra media, mentre le precipitazioni, in molte regioni, potranno raggiungere valori oltre norma.
L’orizzonte pare non proporre particolari variazioni al tema. Ribadiamo quanto comunque non sia sottovalutabile l’ipotesi d’incursione fredda a conclusione della stagione invernale.
Focus: evoluzione sino al 27 febbraio 2007
Primo step previsionale, fin verso il weekend, caratterizzato da un rapido peggioramento che, da Nord a Sud, lascerà spazio ad un altrettanto rapido miglioramento. Pausa che potrebbe rivelarsi transitoria, con nuovo ingresso perturbato oceanico a metà della prossima settimana.
Un ingresso che porterebbe maltempo diffuso e che lascerebbe in dote un flusso di correnti oceaniche fin verso la conclusione del periodo d’analisi. Il che significherebbe fase atlantica con piogge sparse intervallate da nuove pause stabilizzanti.
Evoluzione sino al 04 marzo 2007
Seguendo la logica modellistica si dovrebbe giungere alla stagione primaverile senza variazioni significative a livello barico. Tuttavia non escudiamo la possibilità che aria più fredda dai quadranti orientali, di matrice continentale, possa interagire con quella più umida e mite atlantica. Meno probabile appare invece una sortita meridiana dell’alta pressione delle Azzorre e di conseguenza una poderosa irruzione fredda da Nordest.
In conclusione.
Siamo prossimi alla conclusione di un inverno che potrà definirsi “non inverno”. Durante il trimestre abbiamo assistito ad unìassenza prolungata del freddo, con unico episodio, tra l’altro normale, nell’ultima decade di gennaio. Potranno esserci ritorni freddi tardivi, ma certamente non serviranno a rimediare alla disfatta dell’inverno 2006/2007.