Gelata a Hermosillo, in Messico, nello stato nordoccidentale del Sonora, dove lunedì 15 gennaio il termometro è sceso a -1°C e dove non gelava dal 2 gennaio 1973. Il record è un -2°C del gennaio 1941 (la serie storica presenta comunque dei “buchi”), tuttavia una gelata è evento davvero raro. Siamo a 29,1° di latitudine nord e a soli 211 metri di quota.
Sempre in Messico, da segnalare i soli 11°C di massima a Tampico (22,2°N) di martedì 16 gennaio. Si tratta di un valore 10°C più basso della media del periodo. Sempre il 16 gennaio, estremi di 1,3°/3,4°C a Monterrey, città appena sopra il 25° parallelo e a 400 metri di altitudine, le cui medie di gennaio sono 8° e 19°C.
Mercoledì 17 gennaio la città di Brownsville, nell’estremo sud del Texas, a 26°N e 6 metri s.l.m., ha fatto registrare una temperatura minima di 1°C, ma forse ancora più sorprendenti i 5°C delle 16, ma martedì 16, la stessa stazione aveva fatto registrare ancora 1°C di minima e soli 4°C di massima. Le medie della seconda decade di gennaio sono 10° e 20°C per minime e massime. Appena più a nord, Corpus Christi ha fatto registrare il 16 gennaio 0° e 3°C di estremi termici (con anche pioggia, caduta con 1°C di temperatura), a fronte di medie di 7° e 18°C.
Martedì 16 gennaio il caldo si è fatto sentire in parte dell’Argentina centrale. Sulla costa atlantica, San Antonio Oeste ha superato i 40°C, mentre Viedma ha raggiunto i 39°C, valori 11°C circa superiori a quelli medi delle massime di gennaio. La massima di Nequen, più nell’interno, è stata appena inferiore a 38°C, 6°C oltre la media.
Iquitos, in Perù, precisamente nel settore amazzonico del paese, è stata interessata da 120 mm di pioggia in 12 ore mercoledì mattina. Questo accumulo è il 45% di quello medio di gennaio.
Mercoledì è stata una giornata insolitamente mite in parte della Russia centrale. Sia Vanavara che Lensk, per esempio, hanno raggiunto i -8°C, mentre le medie delle massime di gennaio sono rispettivamente -24° e -26°C. La minima di Vanavara è stata -13°C, 21°C al di sopra della media.
Mercoledì forti venti, con intensità di uragano, sono stati generati da un forte gradiente barico tra una depressione sull’Atlantico settentrionale e un’alta pressione artica, investendo con violenza parte del sudest della Groenlandia. A Ikermiit, il vento sostenuto ha soffiato fino a 83 miglia orarie (133 km/h) durante le ore mattutine, con la temperatura attestata intorno a -7°C.
Si ringrazia Maximiliano Herrera per la collaborazione.