Ormai lo sappiamo: ultimamente gli estremi termici dell’intero pianeta si stanno verificando in Siberia.
E’ vero, le temperature invernali possono scendere su valori siderali ma in estate si verifica esattamente il contrario, superando spesso 30°C. Ma ciò che non è affatto normale anzi, se consideriamo che all’interno del Circolo Polare Artico sono stati raggiunti 38°C è pura follia.
Le conseguenze, ovviamente, possono essere molto gravi anche perché stiamo parlando di un fenomeno sostenuto nel tempo. Avete presente il permafrost?
Bene, questo strato di terreno perennemente congelato si sta sciogliendo, con effetti devastanti. Uno degli effetti più evidenti in questo momento è quello degli incendi che si scatenano ovunque.
Come sottolineato dal meteorologo francese Etienne Kapikian, il 20 giugno la stazione meteorologica situata a Verkhoyansk, nella Siberia orientale, ha registrato una temperatura massima +38,0°C!
Si tratta di un valore che supera il record precedente di 37.3°C, datato 25 luglio 1988 e diventa la temperatura più alta mai registrata nel Circolo Polare Artico.
L’origine di questa situazione sta nella presenza di una calda cupola anticiclonica in quota. Una tipica situazione estiva, ma anormalmente amplificata in uno scenario dominato dai cambiamenti climatici.
Probabilmente la combinazione tra persistenza e forte insolazione ha causato il surriscaldamento della massa d’aria, acquisendo caratteristiche di “subsidenza“.