Il cambio di scenario, che abbiamo vissuto in questa terza decade di marzo, avrà con ogni probabilità delle grosse ripercussioni anche ad aprile. Nemmeno a farlo apposta, il cambiamento è intervenuto subito dopo l’equinozio di primavera, quando l’inverno ha deciso di mostrarsi, seppur così tardivamente.
Un bolide gelido dalla Russia ha investito l’Italia, portando clima rigido come non si era mai visto negli scorsi mesi invernali. Come noto, tutto l’inverno era stato dominato da un Vortice Polare molto forte e da un flusso zonale intenso che ha determinato un clima eccessivamente mite su tutta l’Europa.
Ora la situazione si è totalmente capovolta, come in pochi avrebbero solo lontanamente immaginato. Il ribaltone è arrivato in modo estremamente repentino e ora l’evoluzione nell’immediato, ma anche nel lungo periodo, resterà propizia per ulteriori ingerenze fredde dal Nord Europa.
L’anticiclone ha infatti spostato il proprio baricentro molto a nord, posizionandosi prima sulla Scandinavia e ora più in generale sull’Atlantico Settentrionale. In precedenza, invece, l’alta pressione occupava ripetutamente le latitudini mediterranee e spesso tutta l’Europa Centro-Meridionale.
In particolare, la posizione dell’anticiclone nei prossimi giorni sarà a ridosso dell’Islanda e masse d’aria fredda scenderanno in Europa, stavolta provenienti dall’Artico e non più dalla Russia. Ci saranno condizioni rigide invernali in un’ampia porzione dell’Europa Centro-Settentrionale.
L’aria fredda punterà anche la nostra Penisola nei primi giorni della prossima settimana, colpendo essenzialmente il Nord Italia con un brusco calo termico e anche con possibilità di rivedere la neve fino a quote molto basse, sebbene si tratta di un’evoluzione da definire nel dettaglio.
Questo schema non sembra mutare nemmeno per l’inizio di aprile, con l’anticiclone relegato in Atlantico che avrà modo di puntare a più riprese verso nord, innescando così discese di impulsi d’aria fredda lungo il bordo orientale dello stesso anticiclone.
Tale situazione potrebbe protarsi fin verso Pasqua e fa capo ad un indebolimento del Vortice Polare troposferico, ma anche alla discesa della NAO verso valori negativi dopo molti mesi, dal che si può dedurre lo scenario meteo turbolento, a tratti invernale, di cui potrebbe risentire anche la nostra Penisola.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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