Una nube di pulviscolo desertico si è estesa per migliaia di chilometri attraversando l’Atlantico, raggiungendo i Caraibi e iniziano ad offuscare il cielo dell’area del Golfo del Messico. Le immagini satellitari mostrano le dimensioni del fenomeno, un vero e proprio straordinario respiro dal Sahara.
Questa espansione della nube di sabbia sahariana non è insolito e accade un paio di volte all’anno. Di solito tali pennacchi sono però più limitati e hanno una minore durata, di circa una settimana. Ogni anno questo trasporto di sabbia contribuisce a formare le spiagge nei Caraibi e fertilizzare i terreni in Amazzonia.
Questa nube è invece fra le più dense degli ultimi 50 anni e potrebbe creare una serie di problematiche. La nube di sabbia, che porta polveri anche negli strati più bassi dell’atmosfera, influisce sulla qualità dell’aria e può creare problemi respiratori, vista la densità della nuvola, soprattutto agli asmatici.
Per questo diventa fondamentale mappare il suo percorso attraverso le immagini satellitari. Come già evidenziato, la nuvola di pulviscolo (Saharan Air Layer) ha raggiunto il Mar dei Caraibi, dopo un viaggio di quasi 10 mila chilometri.
La visibilità orizzontale a Saint Barts, isola delle Antille, si è ridotta come in presenza di una densa nebbia fino a poche decine di metri e così anche in altre isole adiacenti. Nei prossimi giorni il grosso della nube di polvere è attesa estendersi più ad ovest, in direzione del Golfo del Messico.
La Nasa sta analizzando il ruolo della sabbia africana anche nella formazione dei cicloni tropicali, per verificare se abbia un impatto sulla loro intensità, in considerazione del fatto che il fenomeno quest’anno, seppure ciclico, è di intensità straordinaria.