Un gigantesco iceberg, di ben 315 miliardi di tonnellate, si è staccato dalla calotta di ghiaccio Amery, in Antartide Orientale. E’ uno degi iceberg più grandi degli ultimi 50 anni ed il distacco è stato osservato da satelliti europei e statutinensi giovedì scorsi.
Per gli esperti è però tutto normale e questo distacco non sarebbe da attribuire al cambiamento climatico. L’enorme iceberg, ora alla deriva, ha una superficie di 1636 chilometri di quadrati e uno spessore più dicirca 210 metri, risultando come estensione più grande di Sydney o circa pari alla metropoli di Londra.
In un comunicato l’Australian Antarctic Division spiega che il distacco è parte del normale ciclo delle calotte polari. La calotta Amery si trova tuttavia fra due stazioni di ricerca australiane e il distacco causerà difficoltà per la navigazione e per le operazioni di rifornimento delle due stazioni.
Il distacco dell’iceberg dalla calotta antartica sarebbe parte del normale ciclo della calotta polare in cui si vanno osservando eventi maggiori di distacco ogni 60-70 anni. Le calotte polari, in sostanza, ad un certo punto devono perdere massa perché guadagnano massa e devono restare delle stesse dimensioni.
L’aumento di massa deriva dalla neve che cade sul continente e dai ghiacciai che si muovono lentamente verso la costa. Per tali ragioni, simili distacchi avvengono in maniera del tutto naturale e sono quindi fisiologici.
L’iceberg non avrà impatto sui livelli marini poiché già galleggiava. Secondo gli esperti sarà tuttavia interessante vedere come la perdita di questa enorme massa di ghiaccio avrà effetto sullo scioglimento sotto la calotta polare e sui tempi con cui il ghiaccio si stacca dal continente.