Partiamo da un presupposto: stiamo parlando del trend meteo climatico a lungo termine. Capite bene che proiettandoci verso il 20 ottobre non avrebbe alcun senso definirle previsioni, ragion per cui continueremo a parlare di trend evolutivo.
Un’altra premessa è d’obbligo: siamo in un periodo particolare, ovvero un periodo di transizione stagionale. Le incertezze modellistiche ci stanno, dobbiamo metterle in conto e dobbiamo cercare di aggirarle lavorando di fioretto. Però permetteteci di dirvi che anche i più affidabili modelli matematici, su tutti ECMWF, un giorno ci mostrano degli scenari il giorno dopo ce ne mostrano altri.
Vi starete domandando qual è il motivo di questo giro di parole. Molto semplice: dirvi come sarà il tempo tra il 15 e il 20 ottobre non è facile. Ora, ragguagliandovi sulle due ipotesi in campo, capirete voi stessi i motivi. Partiamo da un punto fermo: l’Atlantico. Nelle mappe non si capisce, ad oggi, quanto sarà ondulato il flusso zonale e quanto eventualmente sarà in grado di incidere verso sud.
Il modello matematico americano GFS cosa ci dice? Guardandolo con attenzione propone depressioni atlantiche costantemente incisive sin sulle nostre regioni, il ché vorrebbe dire avere un periodo di maltempo tipicamente autunnale. Non solo, addirittura attorno al 20 ottobre riproporrebbe un’irruzione fredda ben più violenta e invernale delle precedenti. Stiamo parlando di una dinamica esagerata, che se confermata potrebbe far piombare una larga fetta d’Europa nel cuore dell’Inverno.
L’eventuale coinvolgimento dell’Italia andrebbe valutato cammin facendo, onestamente non crediamo a un’esasperazione dei torni ma crediamo che da qui a fine mese possa effettivamente esserci spazio per un’altra irruzione.
Ora passiamo al modello matematico europeo ECMWF. E’ vero, statistiche alla mano è il più affidabile ma ultimamente sta lasciando un po’ a desiderare. In questo caso l’Atlantico andrebbe a inserire una saccatura sulla Penisola Iberica, con successivo isolamento di una goccia fredda e la conseguente risposta anticiclonica africana sulle nostre regioni. In tal caso vivremmo una seconda “ottobrata”.
Chi avrà ragione? Noi siamo più propensi a pensare che la verità stia nel mezzo. Non crediamo a repentini freddi invernali così come non crediamo a un’altra consistente ottobrata (che rischierebbe di protrarsi per lungo tempo). Vedremo, il tempo sarà maestro.