Nell’immaginario collettivo l’ondata di gelo precoce del Midwest americano è sembrato un episodio meteo completamente folle e contro il riscaldamento globale.
In questo articolo spiegherò il motivo per cui ambedue le cose non sono vere.
Cominciamo con la prima: tale regione degli Stati Uniti è un crocevia di perturbazioni che vengono dal Canada e di risalite di alte pressioni caldissime dai Caraibi. Pertanto, registrare degli sbalzi di temperatura così eccezionali (anche 30 gradi da un giorno all’altro) non è in realtà un’anomalia meteo climatica estrema, poiché di tanto in tanto può capitare. Anche l’anno passato ne era successa una simile nello Stato dell’Indiana, dove si era passati da un periodo mite a gennaio a un’ondata di gelo praticamente storica.
Veniamo al secondo punto: tale episodio meteo, benché estremo e molto ma molto freddo, NON CONTRADDICE il riscaldamento globale.
Come mai? L’aumento delle temperature è un qualcosa che si registra a livelli spazio-temporali molto ampi: parliamo di episodi DECENNALI (e non di singoli episodi locali) e su scale spaziale GLOBALI e non locali.
Media delle temperature GLOBALI dal 1850 a oggi, con predizione del 2019.
Nonostante questa ondata di gelo, nonostante anche il periodo freddo che abbiamo avuto a maggio, nonostante i rigori anticipati in molte aree della Russia, il riscaldamento globale continua imperterrito, proprio perché la media delle temperature di tutta la terra continua a crescere di anno in anno.
Non è detto, in però, che non ci siano più episodi di meteo freddo come quello negli Stati Uniti, ma facendo una media GLOBALE la temperatura della terra continua a salire.
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