Senza alcun dubbio la tempesta ‘Miguel’ entrerà negli annali della meteorologia per aver rappresentato un processo noto come ciclogenesi esplosiva.
Non solo per questo ovviamente, se vi è capitato di dare un’occhiata alle immagini satellitari non vi potrà essere sfuggito il vortice di nubi attorno a quello che possiamo definire a tutti gli effeti l’occhio del ciclone. Per farla breve, stiamo parlando di che è noto come Tropical Like Cyclone o ciclone dall’aspetto di un uragano (senza però essere un ciclone tropicale)
Una ciclogenesi esplosiva o “bombogenesi” è un processo meteorologico del quale abbiamo già parlato in passato e dal quale si forma una tempesta con valori di pressione molto bassi in un arco temporale ristretto.
Una tempesta di questo tipo subisce una perdita di pressione, o approfondimento, molto significativo in un periodo di tempo relativamente piccolo. La tempesta così formatasi può essere chiamata bomba meteorologica, come di solito lvengono denominate fuori dall’Europa, o bomba meteorologica.
Andando più nel tecnico ci sono criteri per valutare questi processi e quindi essere in grado di identificarli correttamente.
Ciò che interessa evidenziare e che “Miguel” è diventato un chiaro caso di isolamento caldo, intendendo il sistema di nuvole associato al nucleo caldo, il ché da appunto la somiglianza ad un ciclone tropicale.
Tali cicloni, con alcune caratteristiche ibride, sono appunto chiamati chiamati Tropical Like Cyclone.