L’elemento saliente a breve termine.
Il weekend sarà caratterizzato da condizioni meteorologiche prematuramente invernali. Caleranno le temperature, specie in quota, vi saranno deboli nevicate a quote collinari lungo medio e basso Adriatico, si affacceranno le prime gelate, estese, della stagione.
L’elemento saliente a medio termine.
Il passo successivo, come sovente capita in tal tipo di configurazione barica, porterà alla distensione lungo i paralleli dell’alta pressione delle Azzorre, attualmente in fase di spinta in direzione della Groenlandia. Avremo pertanto un miglioramento delle condizioni meteo, tuttavia, complice una blanda circolazione depressionaria sul Nord Africa con richiamo di correnti orientali, il caldo sembra allontanarsi definitivamente.
L’elemento saliente a lungo termine.
Esaurita l’azione depressionaria Scandinava, si profila il ricongiungimento dei nuclei principali del Vortice Polare, in sede Canadese.
Il trend a lungo termine:
Elementi barici che, se tali dovessero rimanere, porterebbero al rafforzamento della vasta depressione tra Islanda ed Isole Britanniche, con ripresa ondulatoria oceanica alle medie latitudini. Ciò, tradotto in semplici parole, potrebbe portare condizioni di tempo instabile-perturbato verso il Mediterraneo con piogge conseguenti e neve sui rilievi.
Elementi di incertezza: L’esperienza insegna che l’incedere del tempo potrà portare ulteriori elementi di discussione. Quel che si ritiene maggiore elemento di distrubo è l’effettivo compattamento della struttura depressionaria Polare.
Un Vortice in grado di dettare i tempi su quelli che possono essere gli spostamenti meridiani dell’alta pressione dell’Azzorre e conseguentemente ardite discese fredde in direzione dell’Europa Centrale e del Mediterraneo.
Fattori di normalità climatica:
Attualmente viviamo una fase climatica che vedrà il passaggio da una decisa anomali termica positiva, ad un’altrettanta, specie in qota, in senso opposto.
Solo il lungo termine, ad oggi, sembra assicurare una fase vicina alla normalità. Tuttavia, lo si ripete, forse sarebbe opportuno rivedere ed acquisire un nuovo concetto di normalità.
Focus: evoluzione sino al 14 novembre 2006
La prima fase del periodo previsionale consegna uno stivale alle prese con una precoce ondata di freddo, diretta principalmente verso Balcani, Grecia e Turchia. L’effetto maggiore sarà dato dal crollo termico, avvertibile specie in quota, mentre le precipitazioni risulteranno scarse. Tuttavia vi potranno essereisolate nevicate su medio e basso Adriatico, anche a quote collinari.
Successivamente avremo un progressivo miglioramento delle condizioni meteo, frutto della distensione lungo i paralleli dell’alta pressione delle Azzorre. Obbiettivo principale pare essere l’Europa Centrale ed il nord Italia e si prospetta un debole contributo subtropicale in quota dovuto alla costante falla barica a largo delle coste portoghesi. Temperature che non subiranno decisi aumenti, anche grazie ad una blanda circolazione depressionaria sulla Libia che manterrà le correnti prevalentemente da Est.
Evoluzione sino al 19 novembre 2006
Il giro di boa mensile pare invece riportare più o meno ampie ondulazioni oceaniche in seno all’Europa Centro meridionale, figlie di una vasta depressione che potrebbe rinforzarsi tra Islanda e Gran Bretagna. Pare comunque una fase transitoria, in quanto, in sede Artica e Russa, si scrutano precoci movimenti barici indicanti una nuova possibile fase fredda in vista dell’ultima decade del mese.
In conclusione.
In sede titolare s’è parlato di piogge, tuttavia è bene precisa che, all’orizzonte, non s’intravedono configurazioni bariche tali da assicurare una conclusione autunnale marcatamente precipitativa. Si potrebbe addirittura passare ad un precoce avvento della stagione invernale.