Le proiezioni meteo per il fine anno ed i primi giorni del 2020 da parecchi giorni tracciano la possibilità che correnti fredde possano raggiungere anche il Mar Mediterraneo in Italia. Tali proiezioni non hanno al momento certezza di avvenire, in quanto stiamo vivendo una fase atmosferica estremamente turbolenta, dove le proiezioni vengono continuamente modificate. Non solo, ci troviamo anche a brevissima distanza ad a affrontare eventi meteo previsti con scarso preavviso.
Ad esempio l’aria ciclonica che sta imperversando oggi in Italia, che è la terza della serie della settimana che si è conclusa.
Anche le previsioni per il periodo natalizio si sono come dire sporcate di nuvolosità, in quanto il bel tempo annunciato diffusamente, poco ha tenuto conto del fatto che siamo in condizioni atmosferiche estremamente anomale, con il mare Mediterraneo che presenta acque superficiali estremamente calde rispetto alla media di questo periodo, inoltre l’alta pressione che giungerà ha origine atlantica.
Con la cartina abbiamo intenzionalmente un po’ fantasticato, con l’intenzione di sensibilizzare sul fatto che potrebbe veramente giungere una situazione di freddo e maltempo. Pensiamo che le possibilità di avere un‘ondata di gelo siano piuttosto basse, ma invece possono esserci discrete possibilità di avere temperature tra valori medi e sotto la norma, con precipitazioni e maltempo, che in questo caso porterebbero nevicate abbondanti sino alle basse quote, e per quanto concerne il Nord Italia potrebbe nevicare anche in Valle Padana (previsione complessa da formulare con così anticipo).
Di certo c’è molto fermento in atmosfera quest’anno, in Europa si sta vivendo una stagione di inizio inverno assurda, con record di caldo, precipitazioni smisurate, in montagna nevicate da record.
Neve record si sta registrando in Scandinavia, in Islanda, ma citiamo anche il vento che assume intensità inusuale anche in Italia.
Questa è una condizione meteo estrema, non conosciamo la sua origine, alcuni la attribuiscono ai cambiamenti climatici, e forse è vero dato che da qualche anno stiamo osservando un’accentuazione di fenomeni meteorologici particolarmente insoliti.
Il freddo, quello vero, quello che viene dalle pianure della Russia, c’è eccome, tantoché ad est degli Urali, nelle sconfinate pianure siberiane, si registrano temperature molto basse, in alcune aree anche da record. Ciò vuol dire che se da una parte abbiamo condizioni di caldo record, da altre di freddo altrettanto.
In questo contesto non possiamo trascurare ciò che succede in un piccolo continente distantissimo da noi: l’Australia, dove in territori immensi vengono registrate temperature smisurate fin sino i 50° centigradi. Ci sono immense aree interessate da incendi, e le prime stime indicano che è andato a fuoco un territorio ampio come il Belgio. Tutto ciò non può lasciarci impassibili, anche perché tutto questo succede dopo un’ondata di freddo che si è avuta qualche settimana fa nel sud-est dell’Australia, dove si erano verificate nevicate record sui rilievi.
Ecco, il termine record in questo approfondimento lo abbiamo utilizzato parecchie volte. Ciò evidenzia quanto il meteo sia estremo, quanto le situazioni meteo che si presentano siano insolite, indirizzate verso fenomeni che solitamente si verificavano con tempi di ritorno molto ampi, mentre ora sembrano essere quasi la normalità.
Ci siamo pressoché abituati all’anomalia climatica che è divenuta la nuova normalità. A ben poco valgono le proteste che si svolgono un po’ ovunque per sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi sui cambiamenti climatici. Vari scienziati ormai sostengono che siamo in quella fase di non ritorno. Ma di ciò ne parleremo in altri approfondimenti.
E allora anche il continente europeo, che solitamente ha un clima più mite, meno soggetto a forti variazioni di temperatura, prima o poi potrebbe essere investito da ondate di gelo anche della Russia. Fenomeno peraltro neppure insolito per questo periodo dell’anno, così come per gennaio e febbraio, e nessuno può escludere che si possano avere ondate di freddo di smisurata intensità. Nessuno può prevederlo e escluderlo allo stesso tempo.
Ora come ora ci fermiamo ai primissimi giorni del mese di gennaio, che è già un’impresa commentare, dove vediamo la prospettiva di grossi cambiamenti nella circolazione atmosferica. Avremmo sicuramente modo di approfondire l’argomento nei numerosi approfondimenti che nel nostro portale riproponiamo continuamente.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni, hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
– ANCONA