Quasi a tutti sarà capitato di vedere prima o dopo un acquazzone non solo il classico arcobaleno, ma il doppio arcobaleno. Questi possono verificarsi ed essere ben visibili quando della luce solare molto chiara provoca una riflessione doppia all’interno delle gocce di acqua.
Si ottiene in questo modo un arcobaleno primario dai colori molto accesi ed un altro meno nitido e caratterizzato da colori invertiti. Un triplo arcobaleno è stato osservato in Natura, seppure risulta davvero molto difficile da realizzarsi.
Anche l’arcobaleno quadruplo è scientificamente possibile. Per aversi un poker d’archi in cielo la luce del sole, oltre che sulle gocce, si deve riflettere anche su una superficie d’acqua nei dintorni, come può essere un lago o uno stagno completamente piatto.
Da qui si possono realmente originare altri arcobaleni, che hanno angoli diversi dai primi due. L’arco più esterno è molto più sbiadito. In genere questi arcobaleni compaiono dallo stesso lato nel cielo dove si trova il sole, per questo risulta tutt’altro che facile poterli avvistare.
La foto del quadruplo arcobaleno, scattata qualche anno fa a New York, risulta in qualche modo credibile, così come altre testimonianze sebbene vi sia probabilmente un ritocco per rendere più accesi i colori che non sono quindi del tutto reali.
In linea di principio, l’occhio umano nudo potrebbe arrivare a vedere sei arcobaleni in caso di due diversi grandi superfici riflettenti, creando l’effetto di tre soli. Ma questa condizione è da ritenersi estremamente rara da potersi realizzare.
Per esempio, se un ghiacciaio grande, piatto e liscio fosse collocato vicino a un lago e la sua superficie fosse inclinata rispetto alla superficie del lago, allora se le condizioni fossero giuste si potrebbero arrivare a vedere sei arcobaleni contemporaneamente.