Quante volte abbiamo scritto che decenni fa l’Autunno era di ben altra fattura? Quante volte abbiamo scritto che per avere un certo tipo di condizioni meteo climatiche c’è bisogno dell’Oceano Atlantico?
I più giovani non potranno mai sapere, se non tramite la cronistoria delle stagionali autunnali, che un tempo era tutta un’altra musica. Si arrivava a Ferragosto che già si guardava in cielo per capire quando sarebbero arrivati i primi temporali. Sì esatto, a Ferragosto o subito dopo subentravano i primi cambiamenti. Cambiamenti provenienti da ovest, dapprima con infiltrazioni d’aria umida e poi con vere e proprie perturbazioni.
Si cominciava dal Nord Italia, poi era la volta del Centro infine del Sud. Nel mese di Settembre avevamo già abbandonato le maniche corte, o comunque non si mettevano tutti i giorni.
Col nuovo millennio tutto è cambiato. Settembre e Ottobre hanno assunto, lo dicono le statistiche, sembianze estive. Due mesi capaci di portarci altre ondate di calore dall’Africa, con tutti gli annessi e connessi. E’ andata così negli ultimi anni, mentre quest’anno c’è qualcosa di diverso. Qualcosa che fin da Ferragosto ha riportato alla mente il caro “vecchio” Autunno di una volta.
La prima parte di Settembre ha confermato la sensazione che qualcosa di diverso potesse succedere, la seconda metà potrebbe darcene ulteriormente riprova. Perché sì, stiamo avendo a che fare con un’Alta Pressione piuttosto calda ma lo spauracchio persistenza (che fino a qualche giorno fa aleggiava sui modelli fisico matematici) è sparito. Di colpo.
Guardando le varie mappe di previsione è innegabile che ci sia una novità assoluta: il risveglio dell’Oceano Atlantico. Da qui a fine mese vi saranno varie aree depressionarie collocate tra l’Islanda e le Isole Britanniche, depressioni che potrebbero avere conseguenze importanti anche sulle nostre condizioni meteo.
Perché se è vero che qui da noi l’Alta Pressione proverà a resistere, è altrettanto vero che l’azione di pressing esercitata dalle perturbazioni potrebbe essere importante e risolutiva. Se e quanto ci sarà spazio per dei peggioramenti degni di questo nome lo scopriremo nei prossimi giorni, allorquando sarà possibile avere le idee più chiare a riguardo. Per il momento accontentiamoci – si fa per dire – di centrare l’impianto barico perché se confermato potrebbe decretare realmente l’accelerazione autunnale che tutti – o quasi – si aspettano.