In Europa l’estate 2019 finora ha regalato episodi di meteo estremo. Oltre all’Italia, anche i paesi occidentali e quelli della Mitteleuropa hanno registrato temperature estremamente alte, alternate però a momenti di refrigerio e soprattutto di situazioni di maltempo davvero violento.
Luglio d’altronde, dopo il caldo esagerato di giugno, ha visto finora temperature più basse della media in molti stati europei, specie su quelli del comparto centro-orientale del Continente. Tale situazione si è sostanzialmente confermata anche nell’arco dell’ultima settimana, sebbene in attenuazione.
La causa di queste notevoli anomalie termiche negative va ricercata nella reiterata azione di un’estesa circolazione depressionaria che si era scavata tra Scandinavia e Baltico, con correnti più fresche arrivate ad affluire fin verso l’Italia.
Negli ultimi 7 giorni, anche in Italia le temperature si sono temporaneamente assestate su valori più gradevoli al di sotto della media di metà luglio. D’altronde questo è il periodo che statisticamente dovrebbe essere il più caldo dell’anno.
Ora il contesto meteo inizia però di nuovo a mutare, per effetto del nuovo ruggito dell’anticiclone africano. In Europa prenderanno di nuovo corpo forti anomalie termiche positive, derivanti dalla risalita d’aria rovente sahariana.
A risentire maggiormente del caldo saranno soprattutto le nazioni occidentali e settentrionali del Continente, ma anche in Italia osserveremo una nuova fase con temperature ben al di sopra della media per l’intera settimana appena iniziata.