Semmai avessimo bisogno di rammentare l’azione anticiclonica in corso, la fotografia, testimonianza ideale d’una situazione prevista, c’è data dall’immagine satellitare del primo mattino. Spicca un’Italia pressoché sgombra di nubi, da Nord a Sud. Una differenza sostanziale rispetto alle 24 ore precedenti, almeno in termini d’apparenza. Già, ancora ieri eravamo interessati, marginalmente, dal flusso freddo Settentrionale ad opera dell’anticiclone ancora parzialmente disteso lungo i meridiani.
Correnti che, al loro seguito, portavano nuvole più o meno dense, ma sempre stratiformi, salvo locali addensamenti su medio e basso Tirreno, nonché Ionio, laddove v’erano deboli piovaschi che sono andati rapidamente dissolvendosi durante le ore pomeridiane. Inequivocabilmente si registrava l’avanzata alto pressoria, da Ovest verso Est. Porte aperte al miglioramento, o sarebbe meglio dire, al riscaldamento.
Già, perché il miglioramento presuppone un passaggio da condizioni meteorologiche sostanzialmente perturbate, magari instabili, ad altre stabili, baciate dal sole. Nulla di tutto ciò. Le grandi piogge autunnali non vi sono ancora state, salvo il peggioramento oceanico registrato dopo metà ottobre. Piuttosto siamo stati interessati da fasi anticicloniche perduranti e le uniche nubi, con poca fenomenologia annessa, veniva da Est portate dal flusso freddo i cui residui sono presenti ancora oggi.
Ma oggi, martedì 7 novembre 2006, và in scena il nuovo copione. Nuovo? Mah, scusate, il vecchio, ossia un’Italia preda delle grinfie stabilizzanti, ora miti, dell’alta pressione continentale. Le temperature sono attese in generale aumento e già ieri, specie in quota, si assisteva ad un repentino sbalzo, verso l’alto, dello zero termico. Come se ce ne fosse estremo bisogno. Come se le nostre povere montagne godessero d’una salute nevosa particolare. Nulla di tutto ciò, purtroppo. La cronica mancanza precipitativa si traduce in versanti brulli. Da Nord A Sud, nonostante le sporadiche nevicate Appenniniche dello scorso fine settimana.
Ma che attendersi dalla giornata odierna? Facilmente intuibile. Avremo sole e cielo pressoché sgombro da nubi su tutte le nostre regioni. L’alta pressione, supportata in quota dal solito contributo subtropicale, figlio della falla barica iberico-marocchina, porterà il suo nucleo più caldo proprio sul Mediterraneo Centrale. Un effetto riscaldante che, oltre alla parziale rotazione delle correnti dai quadranti meridionali, acquisirà maggiore forza nei prossimi giorni ad opera dell’effetto di subsidenza, ossia si schiacciamento della colonna d’aria sovrastante al livello del suolo.
Già oggi si segnala il ritorno delle prime nebbie in alcune zone pianeggianti del Nord, ma il fenomeno raggiungerà il clou tra domani e l’inizio del weekend, quando, oltre alla pianura padano-veneta, si ripresenterà in valli al Centro e parte del Sud. Le correnti si attenueranno progressivamente e si assisterà ad una parziale rotazione da Sud sul basso Tirreno, mentre altrove la direzione sarà preminentemente variabile.