Le buone condizioni meteo hanno favorito la vista dell’evento astronomico che ha interessato la Sardegna la serata del 16 Agosto, il quale è stato tutt’altro che trascurabile. Il settore della NASA che censisce i bolidi o Meteoriti che in gran parte raggiungono il suolo per dimensione, ha definito le sue dimensioni in circa 160/180 cm di diametro.
Dimensioni che inizialmente erano state sottostimate, gli esperti parlavano di un Meteorite dalle dimensioni di un pallone, e di materiale presumibilmente ferroso. Ma la NASA ha puntualizzato con valori ben diversi.
Il meteorite aveva un diametro tra i 160 e 180 cm, la deflagrazione è iniziata nell’orizzonte occidentale dei cieli della Sardegna. Taluni hanno avvertito un boato, ma buona parte degli osservatori ha visto una palla infuocata in cielo che è sparita dietro l’orizzonte.
Il Meteorite è esploso a circa 120 km dalle coste occidentali della Sardegna, in mare aperto, ed i frammenti hanno probabilmente raggiunto la Terra, cadendo in mare aperto.
Dal database della NASA risulta essere il secondo evento tra i più potenti dal 1988 ad oggi avvenuti nel Mediterraneo occidentale, ed il maggiore mai censito in Italia. Per altro, risulta tra i grandi avvenuti in Europa nell’ultimo trentennio.
Secondo le stime dell’Imo, l’Organizzazione Mondiale Meteore, aveva una massa di 4 tonnellate e un raggio di poco meno di 2 metri, presumibilmente di 160/180 cm di diametro. Insomma, era un Meteorite tutt’altro che trascurabile.
L’energia di impatto generata dal bolide è stata di 0,089 kt (chilotoni), mentre un altro bolide, nel dicembre 2013, in prossimità delle Baleari produsse un’energia notevolmente superiore, con ben 0,43 kt, ed una massa di alcuni metri.
A Nord della Libia, sempre in mare aperto, nel 2002 si ebbe un evento di 8,8 kt.
Rammenterete che da un mese circa, i responsabili della NASA sensibilizzano, persino con toni quasi allarmanti, il rischio che un Meteorite possa colpite un’area abitata nel futuro, senza che vi siano misure di protezione e prevenzione.
La NASA chiede uno sforzo internazionale per creare un efficace centro di monitoraggio, e sistemi di difesa.
Il 15 Febbraio 2013 in Russia, in prossimità di Čeljabinsk, un Meteorite produsse un’esplosione di ben 443 kt la cui onda d’urto causò circa 1500 feriti. Quell’evento avrebbe potuto causare danni molto maggiori se il Meteorite fosse caduto sulla città.
Ma ancor più recente, il 18 Dicembre 2018, ad est della Penisola di Kamčatka c’è stato un impatto giuocato devastante di 173 kt.
In tempi recenti, una base militare in Groenlandia ha avvertito nel silenzio assoluto di quei luoghi, un’esplosione: era un Meteorite caduto sui ghiacciai.
La notizia non trascurabile è che la Terra, in circa 30 anni è stata colpita da circa 8000 Meteoriti censiti dalla NASA, taluni in grado di causare danni.
I Meteoriti caduti negli ultimi 30 anni, ma soprattutto quelli di cui si hanno notizie non rilevate da radar o satelliti, non hanno avuto presumibilmente impatto sul clima. Di certo eventi come quello della Russia del 2013 potrebbero essere avvenuti negli ultimi 2000 anni, decine di volte senza che se ne abbia una certa traccia.
Un evento “spaventoso” e “drammatico” però è avvenuto in Siberia, in Tunguska il 30 giugno 1908, per fortuna in un’area allora quasi disabitata. La deflagrazione fu devastante, in quanto milioni di alberi furono abbattuti dal vento generato dall’esplosione. Alcune notizie parlano di vittime. Lo spostamento d’aria fu causa del deragliamento di un treno a 600 km di distanza.
La NASA sottolinea che se un bolide di tale portata si abbattesse in un’area densamente abitata, sterminerebbe milioni di persone in pochi istanti, essendo queste esplosioni maggiori di centinaia di volte di una bomba atomica come quella che distrusse le città giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale.