Ci siamo, siamo arrivati a quella fase di aprile temibilissima. D’altronde ne avevamo parlato settimane fa e quando in pochi ci credevano dicevamo che i fenomeni violenti erano dietro l’angolo.
Dobbiamo ripercorrere le varie tappe. C’eravamo soffermati, parecchio, sulle incontestabili anomalie di febbraio e marzo. Avevamo parlato di mesi assolutamente assurdi, governati dall’Alta Pressione e da temperature eccessivamente alte. Non pioveva, si aspettava qualche goccia d’acqua dal cielo e invece nulla. La siccità era tornata prepotentemente in scena.
A quel punto, anche sentendo il parere dei nostri colleghi e guardando alle complesse dinamiche atmosferiche, avevamo ipotizzato uno sblocco ad aprile. Sblocco che c’è stato e che nella prima metà del mese è servito almeno a ridarci un po’ di normalità termica. Anzi, diciamo che il freddo non ha lesinato sorprese.
Poi abbiamo iniziato a parlare della seconda parte di aprile, di come poteva orientarsi. L’idea era quella dei cosiddetti contrasti termici, ovvero scontro di masse d’aria di diversa natura. Dove non potevamo dirlo, ipotizzavamo il Mediterraneo ma non v’era certezza. Invece pare che il Mediterraneo sia l’indiziato numero uno.
Avevamo parlato anche delle cosiddette “gocce fredde“, di quelle figure difficilmente prevedibili e in quanto tali degne d’estrema attenzione. Eccoci, siamo arrivati a quel punto. Ci siamo arrivati, ahi noi, sotto Pasqua. Festività che dovrebbero salvarsi, almeno parzialmente, perché a Pasqua non pioverà e perché a Pasquetta ci sarà spazio per una prima parte di giornata tutto sommato asciutta.
Poi però ci si dovrà preoccupare. Non stiamo scherzando, se tutto dovesse andare come paventato dalle carte previsionali si rischiano nubifragi. Nubifragi anche persistenti, come ad esempio sul Nordovest e sulle tirreniche. Perché avremo un vortice che andrà ad approfondirsi vicino alla Sardegna e da lì manderà impulsi instabili a più riprese.
Piogge, temporali, nubfragi. Considerate che dopo l’aria calda sciroccale alle alte quote entrerà l’aria fresca e i contrasti termici verranno serviti in un piatto d’argento. Stiamo parlando di condizioni ideali alla realizzazione di maltempo molto forte, di quel maltempo primaverile che sino a questo momento aveva latitato.