Il cosiddetto Tornado Alley (sostanzialmente il “corridoio” dove nascono e transitano i tornado americani) negli ultimi decenni si è spostato inequivocabilmente a oriente. Non siamo noi ad affermarlo, ci mancherebbe, ma un autorevole studio scientifico della NASA.
Gli autori della ricerca non hanno trovato una chiara motivazione di quanto sta avvenendo, ma ipotizzano che lo spostamento derivi da una combinazione di fattori meteorologici e dall’esistenza di una migliore rete di stazioni meteorologiche in grado di restituire statistiche più realistiche.
Come molti di voi sapranno il Tornado Alley è un termine usato negli Stati Uniti per identificare quella zona del Nord America all’interno della quale si sviluppano più frequentemente i tornado. Si tratta di una fascia di territorio che include molti Stati.
Gli studiosi hanno osservato uno spostamento verso est compresa tra 800 e 1200 chilometri, tant’è che oggi la tornado alley comprende anche Tennessee e Alabama. Il lavoro è partito dall’analisi dei tornado registrati negli Stati Uniti dagli anni ’50 in poi. In oltre mezzo secolo di osservazioni è apparsa evidente la variazione sia nel numero totale di tornado che nel numero di giorni di tornado.
In particolare, durante la prima metà del periodo che va dal 1954 al 1983 una specifica porzione dell’Oklahoma è stata la zona più attiva, con un totale di 477 tornado. Ma in seguito il numero di tornado in quell’area è diminuito drasticamente (45%) tra il 1984 e il 2013.
Contemporaneamente in un’area di dimensioni equivalenti nell’Alabama settentrionale il numero è cresciuto del 48%, registrando fino a 477 tornado ad alta intensità. Sono aumentate anche le giornate caratterizzate da violenti tornado: nel Tennessee sono raddoppiati passando da 14 a 28 giorni e secondo i ricercatori oggi sarebbe quello il cuote della Tornado Alley.