Definirla clamorosa ha un senso, ne siamo certi. Se consideriamo quanto accaduto sinora, ovviamente a livello meteo climatico, non si può mica parlare di autunno in gran forma.
E’ vero, abbiamo avuto dei peggioramenti ma come spesso capita si è trattato di ondate di maltempo molto localizzate. Prima il Nordovest d’Italia, con Piemonte e Liguria sotto il diluvio, poi è toccato alle regioni tirreniche e alle due Isole Maggiori. Ma qual è stato il motivo di questi peggioramenti? Nel primo caso l’affondo depressionario nord atlantico sulla Penisola Iberica, nel secondo quello stesso affondo ciclonico che si tramutava nel ciclone mediterraneo.
Ci si dovrebbe porre un quesito: in tutto ciò, che ruolo ha avuto l’Oceano Atlantico? Beh, sicuramente un ruolo da protagonista, su questo non v’è dubbio, perché al di là che non siano state classiche perturbazioni oceaniche i peggioramenti sono comunque scaturiti da depressioni di una certa importanza. Che poi siano state isolate o meno, questo è un altro discorso.
Lo abbiamo detto e ribadito più volte: l’autunno di un tempo non c’è più. Non c’è più la Depressione d’Islanda, la si vede poco o nulla. Compare e scompare quasi fosse un fantasma. Ma c’è, o meglio, potrebbe esserci. Perché osservando i modelli matematici di previsione non possiamo non notare il ritorno della semipermanente d’Islanda. Lo si evince tanto dal modello matematico americano GFS quanto da quello europeo ECMWF.
Dovrebbe posizionarsi là dove gli compete, ovvero tra l’Islanda e il Regno Unito. Poi dovrebbe allungarsi verso l’Europa centro occidentale e sul Mediterraneo. Gli impulsi perturbati, o perturbazioni che dir si voglia, dovrebbero transitare anche sulle nostre regioni aprendo un periodo di maltempo tipicamente autunnale.
Tipicamente autunnale anche perché le temperature dovrebbero riportarsi su valori più consoni al periodo, mettendo fine alle anomalie positive che hanno caratterizzato gran parte del mese di ottobre. Il prosieguo sembra ancor più interessante, orientato verso i primi freddi invernali. Staremo a vedere, per il momento accontentiamoci – visto l’andazzo – di sentir parlare della sana normalità autunnale.
Ma c’è anche un ingrediente nuovo nello scenario europeo: il grande freddo nel Nord ed Est del Continente, che a più riprese proverà ad affluire verso occidente, in direzione Italia. Ma il nostro Paese, in questa prima fase ne sarà appena coinvolto, ma ciò produrrà un severo calo della temperatura, ideale per portare la neve sopratutto sulla regione alpina.
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