Il meteo sempre più estremo contribuisce a generare le anomalie climatiche di questi tempi, non solo a livello italiano ma anche a livello europeo e persino mondiale.
Il tempo alle nostre latitudini è scandito dall’alternanza di fronti e di anticicloni, ma un ruolo importante lo può giocare anche il grande nastro trasportatore oceanico. Esso è una combinazione di corretti che si formano a livello globale su tutti gli oceani del pianeta e pertanto una parte di esso coinvolge anche l’Atlantico Settentrionale, ovvero l’oceano che influenza maggiormente il meteo alle nostre latitudini.
In tale area geografica esiste la cosiddetta AMOC (capovolgimento meridionale della circolazione Atlantica), dove le acque calde saline degli strati superficiali si mescolano con quelle profonde fredde: le miti acque provenienti dai Caraibi, arrivate a quelle latitudini con una salinità molto alta, sprofondano e si raffreddano in profondità, generando un fondamentale processo quest’ultimo però è messo in pericolo dai cambiamenti climatici infatti il “Rapporto speciale sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia”, pubblicato a settembre dall’IPCC (ente mondiale sul meteo e cambiamenti climatici) ci avverte che l’AMOC è pesantemente condizionato dal riscaldamento globale e potrebbe subire danni irreversibili.
Uno studio pubblicato su nature (LINK: https://www.nature.com/ dimostra che l’AMOC indebolito potrebbe innescare una serie di cambiamenti importanti e stravolgimenti meteo anche a scala regionale, con impatti diretti sul clima dell’Europa settentrionale. Come si può notare, la climatologia e la meteorologia sono due scienze estremamente complesse, ma che studiano la variazione del clima e quanto impatta sulla nostra società.