A differenza di alcuni dei suoi “vicini” perennemente attivi nella penisola di Kamchatka, il vulcano Raikoke (Isole Curiliraramente) si è risvegliato dopo un lunghissimo periodo di inattività. La piccola isola, di forma ovale, è esplosa nel 1924 e nel 1778.
Il periodo di inattività si è concluso intorno alle 4:00 locali, il 22 giugno 2019, con un’enorme colonna di cenere e gas vulcanici sollevatasi improvvisamente da un cratere largo 700 metri.
Diversi satelliti, così come gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, hanno potuto godere in prima fila dell’incredibile spettacolo, osservando la colonna di fumo sollevarsi per poi espandersi verso est una volta agganciata dalla circolazione di una profonda tempesta nel Nord Pacifico.
La mattina del 22 giugno gli stessi astronauti hanno scattato una fotografia (quella che vi proponiamo in allegato) dalla colonna di fumo innalzarsi verso la stratosfera. Proprio a contatto con la stratosfera assumeva l’aspetto di una nube cumuliforme, una nube che un po’ tutti noi conosciamo.
Oltre a localizzare le ceneri, i sensori satellitari possono anche tracciare i movimenti dei gas vulcanici. In questo caso, Raikoke ha prodotto una colonna concentrata di anidride solforosa (SO2) che si separava dalla cenere e roteava in tutto il Pacifico settentrionale.