Come già accennato in un precedente editoriale la situazione atmosferica nel comparto dell’Europa centrale e meridionale, non sarebbe migliorata velocemente. Lo stesso modello delle ECMWF ci conferma questo trend che vede un goccia fredda vagare prima, sulla parte nord occidentale del nostro Continente, poi spingersi gradualmente verso quella centrale.
La duplice azione, interazione delle rotazioni alle alte quote – promontorio/cavo – dispone una HP delle Azzorre in una decisiva spinta dinamica verso NNE, mentre la rotazione antioraria a carattere freddo, viene spinta molto più a SSE. Ne scaturisce una disposizione dei flussi, quota/suolo in perfetta verticalità, di chiara matrice polare. Tali correnti giungerebbero sul bacino centrale del Mediterraneo con una ritornate occidentale o sud occidentale, ma sempre a rotazione ciclonica. La sezione dell’aria più fredda, di conseguenza, andrebbe ad alimentare un nucleo freddo in quota, posizionato proprio selle nostre regioni settentrionali, e tale da scendere a valori determinatici tradotti in misurazioni atmosferiche (DAM) molto bassi per il periodo.
Supponiamo una netta ripresa delle condizioni di instabilità, sempre per detto periodo, localmente anche intense sulle nostre regioni centro settentrionali, accompagnate da un nuovo calo termico.
L’estate nel suo “cuore” sta quindi subendo delle “offese” di non poco conto e dovranno trascorrere ancora una decina di giorni per riprendere il normali “respiro” e tornare su binari più consueti.
Questa ispezione previsionale non nega, in assoluto, il ritorno di stabilità atmosferica in un futuro non certo prossimo, ma vuole evidenziare quanto delicato sia questo passaggio che andremo ad affrontare. Esso potrebbe “respingere” la bella stagione sino alle soglie dell’ultima decade del mese di Agosto.