Si sta facendo un gran parlare del caldo, ce ne stiamo occupando abbondantemente anche noi che riteniamo l’evento meteo climatico rilevante. Anzi, in alcune zone d’Europa è davvero eccezionale così come al Nord Italia.
In questi casi, secondo voi, è giusto parlare di bel tempo o di condizioni meteo avverse? Tecnicamente siamo in regime anticiclonico, di stabilità atmosferica, quindi di bel tempo. Ma non ci si può limitare a semplici considerazioni, perché il tempo atmosferico sappiamo fin troppo bene quanto riesca a influenzare la vita delle persone.
Quando si ha a che fare con situazioni eccezionali, come l’attuale, è bene parlare di meteo avverso. Il troppo caldo provoca disagio fisico e in alcune categorie di persone rappresenta un concreto pericolo per la vita. Non ci si deve stupire, quindi, se in presenza di altissime temperature si sente parlare di vittime. E’ già accaduto in Francia, giusto per farvi un esempio.
Forse qualcuno ha scordato la terribile estate del 2003, all’epoca ci furono centinaia se non migliaia di vittime a causa del calore eccessivo. Ecco perché è corretto, secondo noi (ma anche secondo autorevoli centri previsionali internazionali) parlare di condizioni meteo avverse.
A proposito di centri previsionali internazionali. In varie Nazioni d’Europa esiste una rigida classificazione delle ondate di calore. Esistono dei criteri specifici che consentono di fare una netta distinzione tra un episodio di alte temperature – anche se eccezionale come nel caso attuale – da un’ondata di caldo vera e propria. Per alcune Nazioni, ad esempio la Spagna, questi criteri sono la durata, l’estensione e le temperature registrate.
Perché è importante distinguere le cose? Perché spesso il termine “ondata di caldo” viene utilizzato impropriamente. Basta che arrivi un’Alta Pressione, magari con temperature leggermente superiori alla norma, per leggerne di tutti i colori. A volte lo si fa per scarsa informazione sulla materia, a volte lo si fa per cavalcare l’onda del sensazionalismo. Questa è di sicuro la cosa peggiore e capita spesso, troppo spesso.
In questo caso, stante la classificazione presente in molte zone d’Europa, è un episodio di altissime temperature – eccezionale, questo è vero – perché non supera 3 giorni. E’ questo, solitamente, l’arco temporale che viene preso in considerazione per discriminare un’ondata di calore da un episodio di alte temperature. Poco conta se cadono record che duravano da decenni, sono alte temperature e non ondata di calore.