Nel corso dell’ultimo editoriale facemmo riferimento al possibile peggioramento che avrebbe interessato diffusamente le nostre regioni ad inizio del nuovo mese. Uno scenario che si è ben presto tramutato in realtà, che consiglia, oggi più che mai, un attento monitoraggio delle colture presenti in pieno campo.
Se da giorni registriamo condizioni di tempo instabile con frequenti manifestazioni temporalesche pomeridiane, i prossimi giorni, in particolare il weekend, saranno segnati da un ulteriore peggioramento del tempo per una nuova vasta depressione che dalla Gran Bretagna scivolerà lungo il bordo orientale dell’alta pressione delle Azzorre, portandosi tra Europa Centro occidentale e Mediterraneo Settentrionale.
Il risultato sarà dato da nuove precipitazioni, localmente intense, venti moderati dai quadranti prevalentemente Nord occidentali e temperature in nuovo calo. Condizioni atmosferiche che consigliano attenzione verso le colture prossime alla maturazione come ad esempio la vite.
Le piogge pomeridiane, oltre ad apportare un incremento delle ore di bagnatura fogliare, innalzano inevitabilmente i tassi di umidità dell’aria anche durante le ore notturne. Una persistenza che crea condizioni ideali per lo sviluppo di agenti fungini quali ad esempio la temibile Peronospora (sempre riferendoci alla vite).
In tal caso potrebbero risultare fondamentali le normali cure colturali di preparazione alla prossima vendemmia, che in questo periodo consistono nello sfoltimento dell’apparato fogliare in modo da favorire una maggiore insolazione a livello dei giovani acini,traducibile poi in ideale maturazione ed aumento del contenuto zuccherino.
Altro effetto importante è quello di evitare pericolosi ristagni idrici sulle foglie se non preventivamente asportate, accrescendo il rischio dello sviluppo del fungo. Pratiche pertanto agronomiche e di semplice attuazione, ma che si rivelano quanto mai importanti per preservare qualità e quantità della prossima vendemmia.
Concludiamo questo nostro appuntamento rimandando i lettori al prossimo aggiornamento, durante il quale tratteremo altri patogeni che, in simili condizioni d’instabilità, potrebbero attaccare altre colture in pieno campo come ad esempio nelle drupacee abbondantemente coltivate nelle vallate alpine e prealpine.