METEO E CLIMA: le temperature della Terra hanno variato molte volte nel passato, e lo hanno fatto in modo particolare negli ultimi mille anni.
O meglio, l’ultimo millennio è stato quello meglio analizzato dagli scienziati, con il clima ricostruito attraverso vari metodi (studio degli anelli di accrescimento degli alberi, cronache passate di eventi meteorologici, etc).
Sappiamo, quindi approssimativamente, che il clima medievale era molto caldo, probabilmente quanto o addirittura di più di quello attuale (qui vari scienziati dissentono), poi successivamente la temperatura calò causando una notevole avanzata dei ghiacciai, (la cosiddetta Piccola Età Glaciale), mentre, dal 1850 in poi, ed in particolare nel XX Secolo, la temperatura è aumentata notevolmente, con forte ritiro dei ghiacciai stessi.
In merito al periodo “caldo medioevale” ed il caldo attuale, quello che viene chiamato Global Warming, buona parte degli scienziati dissente anche perché per lo studio dei cambiamenti climatici giungono finanziamenti a pioggia da parte delle aziende di produzione di energia rinnovabile.
Ci sarebbe parecchio da scrivere sull’argomenti.
Il periodo freddo che ha seguito il caldo medievale, e che ad esempio, ha interrotto numerosi passi alpini transitati tutto l’anno, oppure ha fatto scomparire le coltivazioni di vite in Inghilterra, ha cancellato villaggi alpini travolti dall’avanzata dei ghiacciai, etc, è arrivato in corrispondenza di due minimi solari di notevole portata, il Minimo di Sporer, attorno al Quattrocento, e soprattutto quello di Maunder, quando il nostro Sole non ha avuto praticamente macchie solari nel periodo tra il 1650 ed il 1715, evento documentato dalle prime osservazioni solari da parte dei primi Astronomi.
Ma gli studi recenti hanno dimostrato che queste fasi di minimo sono state accompagnate anche da una diminuzione della Radiazione Solare sul nostro Pianeta, causandone un raffreddamento.
Il grafico successivo mostra la radiazione solare incidente sulla Terra, ricostruita tramite studi particolari (la concentrazione di C14 nella materia organica): notiamo due minimi solari, il Minimo di Maunder nel Seicento, in cui la radiazione solare media calò fino a 1363,5 W/mq, ed il Minimo di Dalton, attorno al 1810, comunque non paragonabile per durata ed entità al primo.
E’ da notare invece il forte massimo intercorso dal 1920 in avanti, e fino all’anno 2000 circa, in cui il Sole ha portato una quantità di radiazione pari a 1366,3 W/mq, con punte anche superiori.
In pratica, la nostra Stella ha irradiato quasi 3,6 – 3,7 W/mq in più rispetto a tre secoli prima, e per un lunghissimo periodo di grande attività-
Questo ha corrisposto ad un forte aumento delle temperature terrestri.
Ma quanta parte di questo aumento è stato determinato dalla maggiore quantità di radiazione solare, e quanto invece all’attività umana ed alla immissione di CO2 nell’atmosfera?
Lo scopriremo probabilmente nei prossimi anni: già dal grafico appare evidente come l’attività solare sia in calo deciso (anche se il grafico si ferma al 2014).
In dieci anni abbiamo perso circa 0,5 W/mq rispetto agli anni Novanta, e la tendenza sembra essere quella di un deciso calo nei prossimi anni, stante un minimo solare che appare molto accentuato.
Ma per tornare al livello dei primi del Novecento, la radiazione solare deve perdere ancora -1,0 W/mq, a quel punto probabilmente il nostro clima cambierà notevolmente verso il freddo.
Il secondo grafico invece mostra come l’attività solare avvenuta nel XX Secolo sia stata veramente eccezionale, in pratica ha toccato i suoi massimi storici degli ultimi 9 mila anni, e questo potrebbe giustificare la salita rapida delle temperature globali anche senza considerare le attività antropiche.
E’ nelle probabilità che adesso la nostra Stella torni ad un valore di radiazione molto più basso dell’attuale nei prossimi anni e decenni.