A volte, per cause ancora a noi sconosciute, il normale andamento occidentale delle correnti si blocca, esse divengono meridiane, oppure orientali, sul nostro Continente, riuscendo così a provocare delle intense invasioni di aria Russa sull’Europa.
Esaminando il numero di casi in cui si è gelato il Tamigi nel cuore di Londra, tanto da permetterne l’attraversamento a piedi, notiamo che il massimo numero di casi ricordati riguarda essenzialmente il ‘600 ed il ‘700:
XII Secolo: 1 caso
XIII Secolo: 3 casi
XIV Secolo: 1 caso
XV Secolo: 2 casi
XVI Secolo : 4 casi
XVII Secolo: 7 casi
XVIII Secolo: 6 casi
XIX Secolo: 1 caso
XX Secolo: 0 casi
In particolare, numerosi sono stati i casi di gelo del Tamigi durante il cosiddetto “Minimo di Maunder” dell’attività solare, tra il 1630 ed il 1715, quando gelò per ben 12 volte in 85 anni, una volta ogni 7 anni!
Il Tamigi, in Londra, ebbe il suo gelo più famoso nel corso dell’inverno 1683-84, quando gelò dal 19 dicembre per 10 settimane, con una temperatura media invernale di -1,2°C in Inghilterra centrale.
In questo caso una grande “Fiera del Ghiaccio” venne istituita sopra il fiume nel cuore di Londra, con l’apertura di numerosi negozi, e gare di sport invernali!
Ma si ricordano anche altre gelate lunghissime, come quella del 1114-15, quando il fiume gelò per 11 settimane, o quella del 1269 (ricordata anche in Italia per il gelo dell’Arno a Firenze), quando il Tamigi gelò da Novembre al 02 di Febbraio.
Sembra che la gelata maggiore fosse comunque stata quella del 1408, quando il fiume gelò tra Dicembre e Marzo per 14 settimane di fila, dentro Londra.
L’ultima grande gelata del Tamigi si registrò nel 1814, quando il gelo fu spesso a sufficienza da permettere l’installazione di una grande “fiera del ghiaccio” sopra la superficie congelata, nel cuore di Londra.
Tuttavia, anche nel 1962-63 si ebbe un inverno molto rigido, con una temperatura media, in Inghilterra centrale, di -0,3°C (fu l’inverno più freddo dopo quello del 1740).
Ma il Tamigi non gelò.
Questo, per molteplici cause: innanzitutto le arcate del Ponte di Londra, che adesso sono due, mentre un tempo erano 11, o addirittura 13, rallentando lo scorrere del fiume e permettendo più facilmente il congelamento delle acque.
Poi il fatto che le industrie, specie le centrali a carbone destinate alla produzione di energia elettrica, scaricano costantemente acque riscaldate nel mezzo del fiume.
Tuttavia, la configurazione migliore per il gelo del fiume, parte generalmente dalla stagione precedente.
Un periodo di correnti occidentali indebolite, con configurazione a blocchi, ed un conseguente autunno siccitoso riducono la portata del Tamigi.
Tale indebolimento delle correnti atlantiche favorisce poi, durante la stagione invernale, l’avvezione di masse d’aria fredda di origine russa, che investono l’Inghilterra da est spesso in modo brutale, apportandovi le condizioni più favorevoli al congelamento del fiume stesso.